Era stata una delle decisioni più contestate della giunta Porro, che fece discutere quasi a livello nazionale: il limite dei 30 all’ora su tutto il territorio comunale sembrava poter “sconvolgere” la vita degli automobilisti saronnesi e non, ma dopo meno di due settimane si era capito che sarebbe stato impossibile metterlo in atto. E così la nuova giunta leghista fin dall’inizio del proprio mandato ha deciso di eliminare quasi completamente il provvedimento. Che va fatto però a scaglioni, perché il piano del traffico prevede aree diverse, le cosiddette zone omogenee, dove si dovrà a turno intervenire per togliere la limitazione.
Come detto, l’amministrazione precedente aveva deciso di instituire il limite di velocità praticamente in tutto il territorio comunale. Nei primi tre giorni in effetti tante le pattuglie della polizia locale che si erano posizionate nelle vie potenzialmente a scorrimento più veloce, pescando comunque pochi contravventori. Ma controllare le decine di chilometri di territorio era praticamente impossibile e nonostante la continua campagna di sensibilizzazione nessuno o quasi ha poi rispettato il limite di velocità.
Da qualche mese la svolta, e in poche settimane tutte le aree omogenee saranno interessate dal provvedimento: si torna dunque all’antico. «Non possiamo nasconderci dietro a un dito – afferma il sindaco – la realtà è che i saronnesi non hanno mai accettato il provvedimento dei 30 all’ora che era assolutamente generalizzato e demagogico. Abbiamo predisposto interventi di modifica comunque tutelando le fasce di utilizzatori più deboli: non è stando immobili che risolviamo il problema degli incidenti, si deve responsabilizzare l’utenza delle strade, i conducenti degli autoveicoli, a una guida più sicura e attenta».
Sull’onda delle polemiche sollevate dal provvedimento era nato anche un comitato cittadino, “Io dico no ai 30 all’ora a Saronno” che nonostante l’ampia adesione non era mai stato ascoltato dall’allora amministrazione comunale. Peraltro, il provvedimento resterà comunque in vigore nelle zone più sensibili, vale a dire i tratti di strada immediatamente adiacenti a scuole, chiese, oratori, ospedale. Per il resto tutto tornerà come prima, anche se in realtà un mese dopo quel provvedimento praticamente nessuno aveva più rispettato il limite.