Rimbrotti, presi a testa bassa con la serietà di chi sa che la strada è solo quella del lavoro. Intensità, tanta, in un’ora e trequarti di fatica senza pausa e senza particolari cali. E poi una sorpresa, che ha allietato l’anticamera dell’allenamento.
Iniziamo da qui. Ieri al PalA2A ha fatto capolino il grande Bob Morse, arrivato a Malpensa da Portland (via Amsterdam) all’ora di pranzo. L’ex campione, appena giunto in città, ha subito riannodato i fili della sua storia: prima è passato a salutare in sede, poi si è diretto a Masnago dove ha incontrato coach Attilio Caja e tutto lo staff tecnico biancorosso, si è fermato a parlare con i giocatori (in particolare con capitan Giancarlo Ferrero) e si è poi brevemente concesso ai microfoni della società in un breve video che sarà pubblicato su Facebook.
Infine, al calar delle tenebre, il cittadino onorario varesino (dal 2009) dopo un veloce riposo ha incontrato a cena i suoi ex compagni di squadra, “antipasto” di quella che sarà un altro appuntamento di rilievo che lo vedrà protagonista. Alle 20.30 di oggi, infatti Morse e Massimo Lucarelli saranno gli ospiti speciali della serata organizzata dal trust “Il Basket siamo Noi” all’Unibirra di Calcinate del Pesce. L’occasione varrà innanzitutto come presentazione della Openjobmetis 2017/2018 all’associazione proprietaria del 5% delle quote di Pallacanestro Varese, poi a celebrare i due alfieri dell’invincibile Ignis, che verranno anche premiati come soci onorari del Trust. L’evento si annuncia ricco di sorprese e di emozioni.
Torniamo al parquet, ovvero a un’altra giornata spesa a preparare il proibitivo derby contro Milano in programma domenica sera alle 20.45 per la seconda giornata di Serie A. Cain e compagni, senza defezioni, hanno sudato dalle 17.30 fino alle 19.15, prima agli ordini del preparatore atletico Marco Armenise, con esercizi atletici specifici sui movimenti difensivi, poi a quelli di Caja. Sul menu dell’Artiglio, l’attacco in contropiede, con grande attenzione a spaziature e occupazione delle corsie laterali, e quello a metà campo: infinite ripetizioni – con i giocatori divisi in tre quartetti in alternanza sul campo – alla ricerca dell’eliminazione degli errori. Buono lo stato di forma generale (in evidenzia soprattutto Stan Okoye) e più che buono l’atteggiamento mentale, proprio di una squadra pronta a lottare.