Una lettrice, evidentemente preoccupata dalle recenti notizie che riguardano la sicurezza nelle discoteche, ci ha chiesto se può stare tranquilla quando la figlia diciottenne frequenta questi locali.
Come Istituto di Investigazioni e sicurezza abbiamo una lunga esperienza nel settore e possiamo rispondere con competenza e cognizione di causa sull’argomento.
Episodi di “violenza” nei locali pubblici sono sempre avvenuti: l’alcool, la musica, l’atmosfera che predispone all’eccitazione, l’uso di sostanze stupefacenti, e, non ultimo, il desiderio eccessivo di “protagonismo” da parte di taluni personaggi costituiscono un mix davvero “esplosivo” che, se non viene gestito bene con competenza e professionalità, può confluire negli episodi di violenza riportati dalle cronache.
Ovviamente, tutto dipende da chi è preposto alla sicurezza.
Nel corso degli anni la figura del “buttafuori” ha subito un’evoluzione importante e determinante, trasformandosi completamente da quella che era la figura iniziale.
Fino ad una decina di anni fa, non esisteva una figura professionale ben definita, ma vigeva molto il “fai da te”. Quindi ai titolari dei locali pubblici non rimaneva altro da fare che affidarsi a certi personaggi che si offrivano sul mercato e la cui unica competenza era costituita dall’aspetto fisico: in genere molto “palestrato”, comunque possente e muscoloso. Questo perché si pensava che la sicurezza fosse solo una questione di forza fisica; l’aspetto della persona addetta alla sicurezza doveva incutere timore già
in partenza, poi, in caso di necessità la forza fisica diventava il fattore più importante in quanto l’esagitato, o gli esagitati, dovevano essere “buttati fuori” (da qui il nome dell’addetto alla sicurezza) dal locale, ristabilendo così la calma e la tranquillità per gli altri avventori. Col tempo, però, si è visto che questo metodo non sempre funzionava, anzi, a volte, era proprio la causa scatenate di ulteriore violenza, con episodi anche molto gravi di “ritorsione” da parte di chi aveva subito l’espulsione, o anche di eccessivo “zelo da parte del buttafuori, che andava oltre il necessario, con gravi conseguenze per il malcapitato.
Tutto questo, dicevo, accadeva fino a pochi anni fa, quando un decreto del 6 ottobre 2009 dell’allora Ministro dell’Interno Maroni, ha messo ordine nella categoria.
Partendo da quanto le più recenti ricerche di psicologia hanno dimostrato, cioè che la sicurezza non è mai una questione di forza ma soprattutto di comunicazione e prevenzione, sono stati istituiti dei Corsi di formazione che debbono essere frequentati obbligatoriamente da chi vuole diventare addetto alla sicurezza di locali pubblici.
Il Corso, tenuto da insegnanti altamente qualificati (membri delle Forze dell’Ordine, psicologi , medici di primo soccorso , avvocati , investigatori ) prepara ad affrontare tutte le variegate situazioni che possono accadere durante un pubblico spettacolo o all’interno di un locale pubblico. Al termine del Corso, dopo aver superato l’esame si consegue l’abilitazione che dà diritto ad essere iscritti in una graduatoria prefettizia alla quale debbono attingere i gestori dei locali per assumere il personale della sicurezza. Noi di Europa Investigazioni siamo stati tra i primi in Italia ad organizzare questi Corsi e a formare così il nostro personale che ora, oltre all’esperienza, può vantare la competenza professionale ed il supporto continuo da parte della nostra struttura formativa. La quale, costantemente, organizza corsi di aggiornamento sull’argomento affinché i nostri addetti siano sempre informati sull’evoluzione del settore e sulle più moderne tecniche di sicurezza.
Quindi, cara signora, abbia fiducia e lasci pure che sua figlia frequenti questi locali; l’unico consiglio che posso darle è quello di accertarsi che i locali frequentati abbiano un personale addetto alla sicurezza in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge. Poi lasci a loro il compito di gestire le situazioni, in quanto sono assolutamente preparati per farlo.
Gli episodi riportati dalle cronache, anche recentemente, purtroppo hanno suscitato un certo allarmismo, ma hanno anche dimostrato che il pericolo non è all’interno dei locali, quanto soprattutto all’esterno, nel “dopo discoteca”.
Per questo stiamo predisponendo una serie di servizi da offrire ai genitori che vogliono stare tranquilli, al fine di “garantire” loro la sicurezza dei propri figli anche nel dopo discoteca.