Il punteggio con il quale si è concluso il match di giovedì al Pala Agorà è pesante, forse pure troppo per dei Bandits che hanno comunque gettato il cuore oltre un ostacolo molto difficile da superare.
Il 6 a 2 impartito dai campioni in carica dell’Hockey Milano ai varesini non dovrebbe infatti lasciar spazio, almeno sulla carta, ad interpretazioni, ma il modo attraverso cui si è arrivati alla dipartita degli uomini di coach John Cacciatore potrà rivelarsi salutare in vista del prossimo match contro il Caldaro – in programma questa sera alla Raiffeisen Arena di Caldaro – se analizzato a dovere.
Quella di Bolzano sarà la seconda trasferta complicata della settimana dopo quella in terra meneghina, ma allo stesso tempo rappresenta una grossa occasione per ripartire subito in un campionato che ora vede i Bandits occupare il settimo posto a quota 5 punti, con i tirolesi che distano appena tre lunghezze – sono 8 i punti del Caldaro, quinto team del campionato dopo aver sconfitto due sere fa l’Auer Ora per 4 a 2. Per sfruttare questo trampolino sarà però necessario correggere gli errori commessi a Milano, occupandosi innanzitutto delle penalità. Troppe e, alcune, molto ingenue, arrivate soprattutto con un tempismo tutt’altro che azzeccato; su tutte quelle subite nei momenti migliori del match e nei power play a proprio favore, che hanno vanificato gli sforzi prodotti sul ghiaccio contro una Milano comunque abbordabile.
Sì abbordabile, perché nonostante un elevatissimo tasso tecnico e d’esperienza Milano non è stata lo schiaccia sassi che il punteggio potrebbe far pensare, soffrendo la pressione dei Bandits quando quest’ultimi sono rimasti tutti in campo. Poi sarà doveroso non fallire certe occasioni davanti alla gabbia e prestare attenzione ai passaggi, soprattutto a quelli in uscita perché i giallo neri sono stati un po’ autolesionisti perdendo il controllo del puck in modo banale e non da squadra di IHL. Ma come la grande rimonta di domenica scorsa su Fiemme insegna, i Bandits hanno tutte le carte in regola per farcela.