Un mondo intero, una vita intera, riunita attorno ad un piccolo grande uomo.
Ieri a Comerio sono stati celebrati in mattinata i funerali di , scomparso sabato all’età di 96 anni (ne avrebbe compiuti 97 il 13 novembre). Al rito funebre, celebrato per ironia della sorte da don Maurizio Cantù, hanno partecipato tantissimi uomini che, insieme ad Augusto, hanno fatto la storia di questa società e di questa città.
A salutarlo erano presenti i grandi , ,,
,,,, personaggi che hanno scritto pagine di storia, chi in campo e chi fuori, mentre Augusto teneva le fila dietro le quinte.
È giusto definire Ossola una memoria storica, ma anche un fedelissimo di questi colori: prima di entrare a far parte del mondo della palla a spicchi a fine anni Sessanta, lavorava all’Ignis di , che lo volle con sé anche nella grande avventura del basket: fu prima contabile della società, poi responsabile della biglietteria e degli abbonamenti.
Nel novembre del 2014, poco prima di compiere 94 anni, era stato anche inserito nella Hall of Fame della Pallacanestro Varese, con questa splendida motivazione: «Augusto Ossola merita di entrare a pieno titolo nel Pantheon del basket varesino per quel che ha regalato alla società durante la sua vita. Un esempio di rettitudine, cortesia, diligenza, altruismo che ha pochi eguali nel mondo dello sport. Un vero campione del mondo di dedizione e generosità, un esempio da imitare e indicare alle giovani generazioni. Perché si può fare canestro anche senza mai aver giocato un minuto sul parquet regalando per una vita intera il proprio lavoro alla causa della amatissima Pallacanestro Varese».
E a rappresentare la società biancorossa alle esequie erano presenti il team manager , il consigliere e il responsabile ufficio stampa . Presenti anche , presidente della Stella,
, i giornalistie , lo storico fisioterapista e ora dirigente addetto agli arbitri . Sulla bara di Augusto Ossola, tra i fiori, sono stati posizionati un pallone da basket e un gagliardetto della Pallacanestro Varese.