Se c’è una certezza evidente, è che il futuro è in mano ai giovani: e quando all’entusiasmo della verde età si aggiunge anche l’impegno in prima linea, si è certi che si respirerà aria fresca. Ben trentacinque erano, ieri mattina, i giovani dai 18 ai 28 anni a ricevere il benvenuto dalla loro città per l’inizio dell’anno di servizio civile sul territorio varesino: ad accoglierli l’Assessore alla Partecipazione e alle Politiche Giovanili assieme a e , responsabili dell’Ufficio Servizio Civile per il Comune di Varese.
Tre gli ambiti nei quali i giovani, per la maggior parte varesini ma provenienti anche da altre zone – alcuni dalla provincia di Como, tre addirittura da Palermo – si prodigheranno in maniera volontaria dopo un adeguato corso di formazione: il fronte socio assistenziale, il settore educativo e quello culturale. Nel campo socio-assistenziale saranno impegnati in due progetti legati agli anziani: nel primo, intitolato “Giovani e nonni: l’unione fa la forza”, in quattro supporteranno gli interventi di natura socio-assistenziale domiciliare e l’organizzazione
generale della vita degli anziani e degli adulti disabili, interagendo con gli operatori referenti dei servizi domiciliari; nelle “Stagioni della vita” altri quattro realizzeranno attività di animazione per gli anziani presso il Centro Diurno Integrato del Comune di Varese di via Maspero e nei Centri di Incontro periferici per favorire una maggiore integrazione delle persone anziane e ridurre il rischio di isolamento sociale, con particolare attenzione alle persone con compromissioni di tipo psico-fisico. Per quanto riguarda il settore educativo, il servizio civile verrà impiegato in tre progetti: “Scuola in gioco”, in cui nove giovani supporteranno gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, integrando il lavoro con il progetto scolastico nelle attività curricolari ed extra-curricolari durante l’intero arco della giornata; “Emozionarti” recluterà cinque volontari che accompagneranno il bambino nella formazione della propria identità sul territorio coniugando fantasia e sviluppo del senso storico; “Wel.fare-Fare bene al sociale” impegnerà invece due giovani in svariati campi di progettualità precipuamente nell’ambito della comunicazione e della realizzazione di convegni ed eventi. Infine, in campo culturale, quattro saranno i giovani impiegati nella promozione turistica, altrettanti nelle attività dell’Informagiovani e dello Spazio Giovani e – vera novità che potrebbe rivoluzionare il modus operandi nei confronti delle realtà rionali – tre verranno impiegati nel progetto “Quartieri al centro”, che avrà lo scopo di connettere associazioni, imprese, enti, organizzazioni nonché privati cittadini operanti nei quartieri con la macchina municipale, nell’ottica di diffondere sul territorio il sentimento di una partecipazione attiva.
Fra i ragazzi che da ieri hanno iniziato le trenta ore settimanali di servizio civile – servizio volontario per cui lo stato corrisponde 433,80 euro mensili – c’è anche Federico Padula. Varesino doc, 18 anni, è una delle più fresche “reclute” che opereranno in favore della città: diplomatosi al Cairoli con un anno di anticipo sui tempi, ha scelto di dedicare un anno sabbatico a Varese mentre si schiarirà le idee scegliendo la facoltà più opportuna, lavorando all’Informagiovani. E come la sua, tante belle storie di impegno civile aspettano solo di essere conosciute e scritte.