Nuovo ospedale, Busto Arsizio e Gallarate vogliono «passare alle cose formali»: insediato il tavolo tecnico per l’Accordo di programma in Regione, ora si attendono certezze su risorse e infrastrutture.
Un noto interista come il sindaco di Gallarate non poteva lasciarsi scappare la citazione del “tormentone” estivo dell’amministratore delegato del Milan («passiamo alle cose formali»), per far capire l’esigenza dei due Comuni di un’accelerazione sull’operazione che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale unico di Busto-Gallarate a Beata Giuliana. Giovedì lo ha fatto presente anche in Regione Lombardia, alla riunione di insediamento del tavolo tecnico deputato alla stesura definitiva dell’Accordo di programma per il nuovo ospedale, alla presenza degli assessori all’urbanistica ( per Gallarate e il vicesindaco per Busto Arsizio) e dei dirigenti tecnici.
«La controparte politica non c’era ma noi siamo andati per presidiare la questione» fa sapere il sindaco di Gallarate. In attesa dello studio di fattibilità commissionato dall’Asst Valle Olona grazie a 500 mila euro stanziati da Regione, restano sul tavolo alcuni nodi da chiarire. Quello dei soldi per sostenere l’ambiziosa operazione, voluta in primis dal governatore : «I Comuni non ce li hanno di certo – ammette Cassani – o li trova la Regione o ce li mette in quota parte un privato, per noi non fa grande differenza. Per l’ospedale, ma anche per le infrastrutture e, almeno in parte, per le eventuali bonifiche dei padiglioni da dismettere nei sedimi dei vecchi ospedali, il cui destino rientrerà nell’Accordo di programma».
A proposito di infrastrutture, è soprattutto Gallarate a chiedere garanzie di interventi risolutivi: «Quantomeno una strada urbana in più va fatta – sottolinea Cassani – perché se a Busto ci sono già due arterie importanti d’accesso all’area di Beata Giuliana, il Sempione su un lato e viale Repubblica-via Quintino Sella sull’altro, Gallarate avrebbe come unico accesso viale Milano». Che è già abbastanza intasato di suo oggi. Il Comune dei Due Galli ha messo sul tavolo un’ipotesi di lavoro per l’allungamento di via Filzi, dietro ad Amsc a Madonna in Campagna: «Servirebbe un ponte o un sottopasso per oltrepassare la 336 e la nuova 341 che verrà realizzata, per poi costeggiare la 341 fino allo sbocco della superstrada con un percorso urbano». Sui tempi, l’obiettivo è di chiudere l’Accordo «possibilmente entro fine anno», l’auspicio di Cassani.