Rischio carenza volontari e l’appello dei vigili del fuoco: «Dateci più uomini visto che è possibile farlo». In tutto 70 volontari della Protezione Civile in campo per fermare il fuoco della montagna. Ma oggi è lunedì, «e torneranno al loro lavoro». Questa ieri una delle preoccupazioni principali tra chi operava dall’unità di crisi allestita a Sant’Eusebio a Casciago.
Sempre ieri tutti i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco della nostra provincia hanno mandato un durissimo comunicato congiunto chiedendo la proclamazione dello «stato di emergenza. A fronte di una situazione di emergenza così grave serve immediatamente il raddoppio dei turni. Siamo stremati, raddoppiate le forze in campo visto che è possibile».
Il sindaco di Varese e l’assessore provinciale , sul fronte dei volontari, hanno chiesto ieri l’attivazione della procedura per consentire ai lavoratori di poter effettuare le operazioni di soccorso anche in giornate lavorative e garantire i datori di lavoro della corresponsione della giornata di lavoro. La Protezione civile regionale ha concesso l’attivazione della misura. «Nel caso le procedure di spegnimento dell’incendio dovessero protrarsi anche nella giornata di domani (oggi, ndr) è indispensabile farsi trovare pronti – spiegano il sindaco e l’assessore – invitiamo quindi i datori di lavoro ad agevolare questi lavoratori nel prestare il proprio aiuto per salvare il Campo dei Fiori».
Galimberti ha anche formalmente chiesto, appoggiando i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco, «il raddoppio dei turni del Corpo che stanno operando per fronteggiare l’incendio oltre all’invio di un maggior numero di mezzi di soccorso nella giornata di lunedì».
Entrambe le richieste hanno il pieno appoggio del sindaco di Comerio , del sindaco di Casciago e del sindaco di Luvinate , tutti presenti ieri al campo dell’unità operativa. «È fondamentale – ha detto Zanotti – l’apporto di tutte le forze disponibili in campo».
La nota dei rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco è del resto chiarissima: «I vigili del fuoco in turno insieme ai volontari e alle squadre antincendio di tutta la provincia stanno facendo l’impossibile per aiutare la popolazione e per salvare il patrimonio boschivo – si legge – nonostante questo la situazione rimane drammatica».
Quello che i cittadini non sanno è che per coprire le 24 ore i pompieri vengono suddivisi in quattro turni. «In caso di emergenza questi quattro turni possono essere accorpati – continua il comunicato – ciò significa che con questo provvedimento le forze in campo sarebbero il doppio». Un sistema che è stato applicato in questi giorni nella Val di Susa in fiamme.
Avere 70 vigili del fuoco in campo davanti al disastro che sta incendiando le montagne di Varese farebbe una concreta differenza. «A questo punto ci si domanda perché in una situazione così grave non si è ancora provveduto al raddoppio dei turni, vista la carenza persistente di personale che rende difficoltoso già di per sé il servizio ordinario». La nota si chiude: «Al momento la “strategia” attuata dal comando è la concessione di qualche unità in più in straordinario. Inefficace a causa dell’immensa mole di lavoro non stop sul fronte delle fiamme».