Uno striscione con una sola grande scritta: “Grazie”. E accanto lo stemma della Città di Varese. Da ieri mattina campeggia sul cancello d’ingresso della caserma e sede del comando provinciale dei vigili del fuoco di Varese di viale Aguggiari. A consegnare lo striscione, direttamente nella mani del comandante provinciale circondato dai suoi uomini, sono stati il consigliere regionale (Lega), il consigliere comunale (Lega), una delegazione dei giovani padani e alcuni militanti. «È un gesto che ci vede cittadini non politici –
ha detto Pinti – dopo lo straordinario lavoro che questi uomini hanno fatto per salvare la nostra montagna». Un gesto che certamente fa piacere: «Ci siamo ritrovati con le persone che ci ringraziavano per la strada. Non l’avremmo mai creduto», raccontavano i vigili fermi sul grande piazzale della caserma. C’è di sicuro una città che si è stretta intorno a tutti gli eroi della montagna. Ma c’è un Corpo, quello dei vigili del fuoco, in endemica sofferenza. I rappresentanti sindacali varesini da anni chiedono uomini e mezzi «per poter garantire la sicurezza dei cittadini» e domenica, nel giorno più lungo al Campo dei Fiori spazzato dal vento, gli stessi rappresentanti sindacali in una nota congiunta molto amara hanno chiesto «Il raddoppio dei turni. Siamo tutti allo stremo».
Quest’estate è stato proclamato lo stato di agitazione: i vigili del fuoco chiedono, in buona sostanza, mezzi non obsoleti e un organico accettabile. Non soltanto per gli eventi straordinari, ma per poter «essere presenti per i cittadini in piena sicurezza». Sicurezza per chi chiede soccorso, sicurezza per chi il soccorso lo fornisce spesso rischiando la vita.
E Monti, ieri mattina, ha raccolto «Le istanze di questi uomini straordinari. L’ho fatto Regione Lombardia», ha detto il consigliere leghista ricordando che con una manovra costata un anno di lavoro, presentata dal consigliere regionale , (Forza Italia) sono arrivati 600 mila euro per i volontari. «Il lavoro adesso è di fare esattamente la stessa cosa per il Corpo dei vigili del fuoco». Ma come? Il Corpo è nazionale e dipende direttamente dal ministero. Regione Lombardia può spingere ma non ha potere decisionale assoluto. «Anche a questo è servito il referendum per l’autonomia – dice Monti – Regione Lombardia vuole assumere su di sé tutte le competenze relative, ad esempio, alla gestione crisi. E credo che quanto accaduto a Varese, ma anche Sondrio, Brescia e Pavia rientri perfettamente nella casistica. Una gestione regionale e diretta dei nostri mezzi e dei nostri uomini. Avendo una gestione diretta della tematica, svincolata da Roma, con i nostri fondi a disposizione della Lombardia potremmo avere dei nostri Canadair, da utilizzare nelle emergenze più importanti. E questa è di sicuro una delle tematiche che il governo lombardo poterà avanti».
Per ora di concreto ci sono 600mila euro destinati ai volontari. La speranza è che si lavori per riuscire a fare ottenere finanziamenti anche ai vigili del fuoco. «Conosciamo la situazione e vogliamo essere al loro fianco», conclude Monti.