Che sia una persona determinata e che faccia sempre quello che pensa e dice, senza essere “politically correct” è risaputo. E anche stavolta non si è smentito: il primo cittadino di Uboldo si è trovato di fronte a una situazione che ha affrontato ancora una volta di petto. I fatti risalgono alla notte di Halloween: un rave party non autorizzato alla minicava, area verde periferica al paese dove senza nessuna autorizzazione è stato organizzato il party che ha fatto confluire nella zona oltre 600 giovani provenienti da Lombardia e non solo.
Avvisati dai cittadini per i rumori di musica e schiamazzi vari, le forze dell’ordine hanno atteso le prime luci dell’alba per intervenire, identificando decine di partecipanti ma soprattutto mettendosi alla caccia degli organizzatori. Guzzetti di buon mattino era intervenuto assieme all’assessore alla sicurezza per capire cosa fosse successo. E come spesso accade aveva commentato l’accaduto senza peli sulla lingua: «Non eravamo certo a conoscenza di nulla in quanto il Comune ha affidato da tempo ormai le aree ad alcune associazioni. Tra queste associazioni alcune sono di certa fiducia anche mia personale, su altre evito e soprassiedo di dire ciò che penso. Assicuro che l’Amministrazione, che in questo caso si sente parte offesa, applicherà la tolleranza zero e farà tutti i passi necessari per punire e sanzionare i responsabili».
Detto, fatto: neppure due giorni dopo il sindaco ha radiato dall’albo delle associazioni uboldesi la Asd Revolver, cui era stato dato incarico di vigilare sull’area: «Ed è solo l’inizio, nei prossimi giorni altri aggiornamenti» ha poi detto Guzzetti. Non è certo persona da tirarsi indietro, il sindaco di Uboldo. Tutti ricordano il suo famoso post su Facebook sulla neve, la sua recente battaglia contro i “no-vax” o la lotta contro i gruppi whatsapp delle mamme degli alunni delle scuole. C’è da scommettere che non finirà qui anche perché sono già state annunciate sanzioni pesantissime (dell’ordine di decine di migliaia di euro) verso gli organizzatori del rave party (praticamente già individuati), con tanto di tendone stile circo, bancone bar e contenitori di bevande da festa di paese, non certo da cosa messa in piedi all’ultimo momento.
Intanto, prima “promessa” mantenuta, l’associazione che doveva occuparsi della cura della minicava è stata giubilata in tempo reale. L’ultimo pensiero tranchant lasciato da Guzzetti sui social poi non lascia adito a dubbi su come abbia “preso a cuore” la vicenda: «Il problema di certe associazioni nasce da certi ragazzini figli di papà che si ritrovano a fare i c… sapendo che i genitori hanno sì il cuore ovviamente a sinistra ma il portafoglio ben pieno rigorosamente a destra. Quindi a volte non si sa se peggio siano i genitori o i figli, ma io che conosco entrambi non ho dubbi: sicuramente dal pero non cade una mela».