L’Olginatese, prossima avversaria del Varese (domani ore 14.30) è una squadra in grandissima salute: cinque risultati utili consecutivi tra cui due vittorie di lusso contro Inveruno e la capolista Gozzano. In più, sono quattro le partite consecutive senza subire gol, dal rocambolesco pareggio per 2-2 contro il Chieri.
L’Olginatese è anche l’attuale squadra di un grande ex come Giampaolo Calzi, cresciuto nel Varese e tornato ad inizio stagione scorsa in biancorosso con il sogno di essere profeta in patria. Sogno poi infranto, visto che l’esperienza del centrocampista classe 1985 è terminata a fine gennaio, sicuramente con qualche rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato. In questi giorni Calzi sta lottando contro una contrattura muscolare per essere in campo domenica e ritrovarsi di fronte al suo recente passato.
La sua speranza è di recuperare in tempo per domani, ma già oggi saprà qualcosa di più: «Sono rientrato venerdì ad allenarmi con la squadra dopo una contrattura, insieme al mister valuterò se rischiare di giocare domenica oppure se aspettare. Io vorrei giocare contro il Varese ma so che se mi faccio male, alla mia età, ci metto troppo tempo a rientrare. E a Varese si è visto l’anno scorso». L’esperienza ad Olginate, finora, è da considerarsi positiva: «Sono in un contesto familiare in cui sto bene, ho una casa qui ad Olginate e sto giocando con discreta continuità, ad eccezione di quest’ultimo contrattempo che mi ha tenuto fuori per due partite. Ma, dopo Varese, mi ero trovato bene anche a Bellinzona: è stata la mia prima esperienza nel calcio svizzero, entusiasmante, e sarei rimasto se non fosse così lontano da casa mia. Ho dunque preferito riavvicinarmi».
Ritrovare il Varese da avversario è una sensazione particolare a quasi un anno di distanza dall’addio: «Incontro la squadra della mia città, il rammarico più grande per me è non essere riuscito ad impormi ma gli infortuni me lo hanno impedito. Ci tenevo molto ma le cose sono andate purtroppo diversamente. Avevo anche rifiutato in estate la Triestina per provare ad essere protagonista a casa mia, nella squadra in cui ho sempre voluto giocare. Gli infortuni mi hanno molto limitato. Ho deciso io di cambiare a fine gennaio, dopo l’ennesimo infortunio ho scelto di provare alto e penso che sia stata la scelta giusta. E ne sono convinto ancora adesso».
Di quella squadra però conserva bei ricordi: «Ho avuto modo di apprezzare compagni come Piraccini, Becchio, Giovio, Pissardo, Ferri, Rolando, ragazzi che sento ancora spesso. Eravamo la squadra più attrezzata per poter vincere ed eravamo anche partiti forte, poi non è andata come speravamo». Sulle difficoltà del Varese di Iacolino, commenta in maniera stringata: «Credo che, nonostante il gap attuale, il Varese possa giocarsela fino alla fine. In questo campionato bastano tre partite per rientrare sulle prime della classifica. C’è grande equilibrio, ora il Varese arriva da un momento positivo ma noi anche, sarà una bella partita».