«Sospendiamo la caccia in tutte la provincia per almeno due anni». La proposta del consigliere provinciale del Pd Luca Paris, annunciata già ieri, è stata messa nero su bianco con una mozione che sarà discussa in consiglio provinciale. E che contiene la richiesta «a Regione Lombardia di sospensione della caccia su tutto il territorio provinciale per un periodo minimo di due anni, a seguito degli incendi avvenuti principalmente nell’area del Campo dei Fiori». La Lega, tuttavia, non si trova d’accordo. E ripropone invece la “taglia” per trovare il piromane.
Procediamo con ordine.
Paris ribadisce le sue ragioni. «L’area naturale colpita dagli incendi è l’habitat per una varietà di rapaci tra cui il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo, la poiana, lo sparviero, il falco pellegrino ed inoltre per pipistrelli, presenti nelle numerose grotte, cervi, volpi, tassi, caprioli ed altri – spiega il democratico – la fauna selvatica costituisce patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale. Il principio di precauzione in materia ambientale, consolidato e codificato da norme e principi internazionali,
europei e nazionali, impone che, in caso di pericoli anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente deve essere assicurato un alto livello di protezione. Non sarebbe sufficiente, nella circostanza, il livello di protezione assicurato dalle attuali norme e provvedimenti, vista la situazione particolare in cui si è sviluppato l’incendio e le caratteristiche ambientali e territoriali delle aree faunistiche interessate, che si estendono a tutto il territorio provinciale».
Da parte della Lega Nord tuttavia emerge una serie di dubbi sulla proposta. E se ne fa portavoce il capogruppo in consiglio provinciale Giuseppe Longhin.
«Ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale del consigliere Paris – dichiara Longhin – ma la sua mozione non mi vede pienamente concorde».
Le motivazioni di Longhin consistono quindi nel fatto che «nel Parco Regionale Campo dei Fiori la caccia è già vietata e Regione Lombardia ha già preso provvedimenti grazie alla legge regionale in essere sospendendo per 2 anni la caccia nelle zone limitrofe l’incendio». Quindi «esistono piani di abbattimento redatti dalla Provincia e avallati dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica a tutela della stessa fauna, piani che prevedono l’assegnazione a ogni cacciatore di un capo di una determinata specie, sesso ed età, e le sanzioni sono parecchio pesanti. Due anni di sospensione totale sarebbero più dannosi che utili. Personalmente non sono a favore della caccia fine a se stessa ma da amministratore bisogna tutelare la salute dei cittadini. Cosa succederebbe se i cervi del Sacro Monte entrassero in contatto con i Mufloni presenti nel Lavenese e contraessero virus facilmente trasmissibili? E a che scopo sospendere la caccia su tutto il territorio provinciale? Piuttosto sarei per intensificare i controlli sul bracconaggio e, perché no, sulla ricerca del piromane magari istituendo una taglia».