La storia infinita dei ponticelli: tanto tuonò che piovve con le associazioni protestatarie che, in un modo o nell’altro, sono riuscite a quanto sembra a fermare lo sbancamento della vecchia linea ferroviaria che era cominciato ieri di prima mattina, dopo che c’era stato anche un mini presidio degli anarchici. È arrivata poi nella tarda mattinata la richiesta della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio della provincia di Milano: poche righe per intimare a Ferrovie Nord il fermo lavori del cantiere che poche ore prima aveva cominciato gli interventi per la demolizione dei ponticelli della vecchia tratta, segnatamente quello di via Filippo Reina: fra una quindicina di giorni sarebbe toccato all’altro ponte, quello di via Don Monza.
Due passaggi larghi poco più di due metri e mezzo; impossibile passarci con due auto e neppure con dei pedoni che incrociano macchine: con il finanziamento arrivato dalla Regione Lombardia, di un milione di euro, l’amministrazione comunale aveva pensato di abbatterli per creare una ciclo-pedonale che andasse dalla zona di Solaro fino alla stazione di Saronno centro e ben oltre. Ma alla fine è arrivata la nota del Ministero dei beni culturali a bloccare il tutto.
Sia Ferrovie Nord che Comune hanno commentato quanto accaduto: «I ponticelli sono un bene dismesso. La loro demolizione è stata chiesta dall’Amministrazione comunale a Ferrovienord per risolvere un problema di sicurezza per la circolazione di mezzi e pedoni. I lavori permetteranno infatti l’allargamento della carreggiata stradale e l’eliminazione definitiva della strettoia che i ponti creano in corrispondenza della ex Saronno-Seregno» fanno sapere da Ferrovie Nord. «Siamo davvero sorpresi di quanto sta accadendo – commenta il sindaco –
su questo progetto avevamo ottenuto diversi mesi fa un finanziamento di oltre un milione di euro e solo il giorno in cui parte il cantiere apprendiamo dell’intervento precipitoso della Soprintendenza. Restiamo comunque in attesa degli eventi, non possiamo fare altrimenti visto che la competenza è delle Ferrovie. Rimane il fatto che i due ponticelli sono comunque pericolosi per la circolazione di ciclisti e soprattutto pedoni che transitano nella zona, uno dei motivi per cui si era scelta questa soluzione: da questo momento non mi prendo la responsabilità di quei tratti di strade che sono pericolose per ciclisti e pedoni, noi volevamo e vogliamo renderli sicuri. Di certo so che si tratta di un progetto che coinvolge undici comuni del circondario e che oggi resta incredibilmente fermo al palo».