è pronta per il grande salto: «Mi candido per il Parlamento. Per incidere sui temi che più mi stanno a cuore».
La consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, gallaratese, non si è iscritta alle “Regionarie”, la consultazione online sulla piattaforma Rousseau che, nei prossimi giorni (forse già settimana prossima), stabilirà le candidature alle prossime elezioni regionali nelle liste del Movimento di Beppe Grillo. «Quando si apriranno le candidature per le “Parlamentarie”, mi proporrò, sottoponendomi alla votazione online dei militanti – annuncia Paola Macchi – se verrò selezionata, potrò correre per un seggio in Senato, visto che chi è oltre i 40 anni verrà candidato a Palazzo Madama e chi è sotto i 40 alla Camera».
Una decisione che fa il paio con quella di altri suoi colleghi del gruppo, a partire da che era dato tra i favoriti per la candidatura alla presidenza di Regione. «Ci ho pensato un po’ – confessa Macchi – se avessi riprovato con la Regione, probabilmente sarei stata ricandidata. Ma ho ragionato soprattutto su cosa m’interessa portare avanti, e visto che mi occupo di diritti umani, di diritti degli ultimi e di pari opportunità e dignità per tutti, credo che a Roma su questi temi, che in Regione vengono toccati solo di risulta, potrò incidere di più. Sono temi su cui ho impostato e fatto al meglio il mio lavoro, o perlomeno ce l’ho messa tutta».
Si guarda avanti, insomma, anche perché Paola Macchi sa bene quanto questo territorio del sud della provincia abbia «bisogno di avere referenti a Roma»: nel Movimento Cinque Stelle infatti, dopo le defezioni del deputatoe della senatrice , «c’è stato un vuoto» di rappresentanza, visto che l’unico eletto a Roma del Varesotto alla fine è rimasto il varesino .
Quella in Regione per Macchi è stata «un’esperienza bellissima e preziosissima», in cui, ammette, ha «imparato molto» e ha anche «portato a casa risultati concreti», non da ultimo la risoluzione sull’autonomia sulla quale i Cinque Stelle rivendicano di aver sfrondato alcune questioni più demagogiche e ideologiche.
Un’esperienza da mettere a frutto nelle aule parlamentari: «Il Movimento si presenta alle politiche con la prospettiva di andare a governare – spiega la consigliera – vuol dire poter fare qualcosa di concreto e provare ad incidere per i cittadini».