Sorrisi sotto la pioggia. Sul sintetico Alfredo Speroni e, anche, tra le mura della sede biancorossa. Il momento resta complicato, da affrontare con coraggio e decisione, ma la squadra e la proprietà del Varese hanno vissuto un mercoledì più sereno rispetto agli ultimi giorni.
I ragazzi di Salvatore Iacolino, per la verità, hanno il conforto dei risultati da un mesetto a questa parte, pur rimanendo ancora lontani (-13) dalla vetta della classifica: la striscia di quattro risultati utili ha infatti ridato convinzioni ed energia ai biancorossi. Ieri, doppio allenamento: mattinata in palestra, con seduta dedicata alla forza; pomeriggio sul nuovissimo sintetico “Alfredo Speroni”, con un’ora abbondante di partitella 11 contro 11 su campo stretto. Seguiti dai sempre presenti, raccolti sotto al tendone del bar tra caffè e chiacchiere, i ragazzi della prima squadra hanno dato vita a una sfida accesa, intensa ma spensierata: Iacolino arbitro dell’incontro, Luca Carretto con le casacche, Oscar Verderame a tenere sotto controllo i suoi portieri, il preparatore Ciro Improta spettatore attento della sfida.
Iacolino, dopo mezz’ora di reti inviolate, ha scaldato la sfida: «Siamo ancora 0-0!». Un segnale, che ha scatenato prima Repossi (1-0 su punizione secca rasoterra), poi Lercara (2-0 con un missile dentro il “7”), con le casacche in festa. Tap-in di Molinari ad accorciare (2-1), annullati due possibili pari dall’arbitro tra le proteste, poi la chiusura di Lercara con un tocco sotto no-look da applausi per il 3-1 finale. Unico assente Longobardi, oggi seduta pomeridiana ad Albizzate (ore 15) con il mirino puntato sul Borgosesia, ospite al Franco Ossola domenica (ore 14.30).
Visi un po’ più distesi anche in sede, con il proprietario Paolo Basile apparso rasserenato dall’aver raccolto vicinanza e attenzione da parte di tanti, istituzioni comprese. In agenda ci sono ulteriori incontri e la volontà è quella di “pesare” correttamente proposte e progetti, con un percorso trasparente che coinvolga istituzioni e professionisti.
L’intenzione (e la necessità) per affrontare il presente e mettere basi solide e durature per il futuro resta quella di stringere i tempi, ma non affrettandoli.