Il suo nome d’arte lo deve al suo scrittore preferito, il francese e al suo capolavoro “L’Avversario”, romanzo dedicato al caso del dottor Jean-Claude Romand, cioè a quell’uomo apparentemente mite, un finto medico che, in un tragico weekend, ha ucciso la moglie, i figli, i genitori e tentato il suicidio.
L’Avversario è quindi il nome dietro cui si cela il cantautore e musicista varesino, un nome che però tradisce la sua vera identità anagrafica e con cui ha iniziato la sua carriera musicale da solista, incidendo il disco “Lo Specchio”, con il singolo “Le feste”, di cui è visibile il videoclip.
L’Avversario è – ci chiarisce il cantante – oltre che il titolo del capolavoro che il mio scrittore preferito, Emmanuel Carrère, ha pubblicato a Parigi nel 2000, anche un nome che rappresenta in modo accurato il modo in cui mi vedo. È un nome che trovo particolarmente calzante per questo progetto visto che,per la prima volta nella mia “carriera musicale”, ho lavorato da solo: senza una band, senza fare ascoltare i provini a nessuno, senza un collettivo di altri musicisti e amici con cui confrontarmi, senza poter contare su un “altro”, che mi desse un feedback. Quindi mi sono trovato a faccia a faccia con il mio “altro”, dapprima interpretando entrambe le parti e quindi diventando a tutti gli effetti il mio Avversario.
Il disco inciso si chiama “Lo Specchio”, e ci sono altri motivi per cui questo nome ha un senso, oltre al più evidente: dove si può trovare l’Avversario se non nello Specchio?, mentre il singolo di esordio si chiama “Le Feste”.
Il videoclip è stato girato da un amico fraterno e collega, , premio MEI come migliore fotografia per il videoclip “Stupid Desire” di , che ha voluto farmi questo bellissimo regalo. Nel video c’è anche , una personalità molto speciale, l’insegnante del mio Liceo che ho avuto la fortuna di avere per tre anni decisivi. Posso dire che sia ancora oggi il mio mentore, colui che è riuscito più di chiunque altri ad alimentare e stimolare il mio lato creativo. Il video che Ivan ha girato e il look cinematografico che gli ha dato richiamano le atmosfere decadenti del brano che ho scritto e rimandano spesso al tema del doppio, dello specchio, dell’alienazione spaesata con le feste, le immagini rovesciate e i riflessi nell’acqua.
Lo Specchio infatti è, nella sua interezza, un canone retrogrado. Questo significa che circa la metà dei suoni che si sentono sono stati incisi al contrario. In questo disco ho affrontato temi e figure che mi hanno sempre affascinato, c’è la simmetria del doppio, il tempo che si piega su se stesso… poi c’è un protagonista che si evolve, che cambia punto di vista sulle cose, c’è una storia d’amore con una ragazza che distrugge tutto quello che tocca, c’è un cane e una città sullo sfondo. Il disco è un canone inverso: uno specchio per viaggiare nel tempo.
Il disco, disponibile in anteprima per chi fosse interessato, verrà pubblicato nel 2018.
In questi ultimi mesi sto lavorando in sala prove ad una versione live, con tre nuovi compagni di avventura e stiamo organizzando alcune date di presentazione dell’album, release night in cui suoneremo tutto il disco di fila in versione semi-acustica.