La “questione ponticelli” diventa per così dire seriale, anche perché coinvolge undici comuni del circondario. Fra questi quello di Uboldo con il primo cittadino, , che commenta l’accaduto soffermandosi soprattutto sugli aspetti “gestionali” della situazione: «Lo dico, forte del fatto che nessuno può tacciarmi di essere di parte o dello stesso colore politico. La vicenda dei ponticelli non abbattuti a Saronno ci racconta per l’ennesima volta un’Italia ferma, dove non si riesce a fare un cavolo (il termine usato è molto più eloquente, ndr) di niente, nemmeno abbattere due ponticelli tra Soprintendenze, pareri, cittadini che pensano di salvare qualcosa che non serve più con comitati, petizioni e altre cavolate che servono solo a far casino e basta».
Come di consueto il sindaco di Uboldo – comune peraltro coinvolto nel progetto della ciclo metropolitana saronnese – non ha peli sulla lingua nel commentare lo stop ai lavori imposto dal rappresentante del Ministero dei beni culturali (della sezione della provincia di Milano, nella fattispecie) riguardo l’abbattimento dei due minuscoli ponticelli situati sulla vecchia linea ferroviaria Saronno-Seregno, dismessa ormai da anni. Ma il discorso di Guzzetti vale anche per altri esempi di questo tipo: «Siamo un paese letteralmente paralizzato e sull’orlo
del fallimento dove la Pubblica Amministrazione è ormai arrivata ad essere più interessata alle procedure che vadano bene piuttosto che il risultato finale. Del risultato ormai non frega niente a nessuno: l’importante è che le procedure, le tonnellate di carta buttate via, siano a posto». E ancora: «Poi discutiamo del metodo politico, di cosa si poteva o doveva fare e sulla qual cosa posso anche concordare, ma questa storia racconta in un fotogramma tutto il male dell’Italia».
Spiega ancora Guzzetti: «Mi rendo purtroppo conto che anche i funzionari del mio comune di Uboldo sono spesso e giocoforza più interessati alle carte che al risultato finale e questo non è assolutamente accettabile. Nei comuni come negli enti pubblici tutto questo problema ha un nome e cognome: ».
Più volte Guzzetti si è lamentato dell’eccessiva burocrazia che spesso ha frenato progetti di interesse comune. Ed è intervenuto anche in questa occasione, non a caso: perché, normativa alla mano, ci vorrà parecchio tempo per risolvere la situazione che nello specifico non interessa solo Saronno, ma anche altri 10 comuni contermini, coinvolti in un progetto da un milione di euro.
Entro la prima settimana di dicembre ci sarà il sopralluogo della Soprintendenza, poi la relazione e infine la riunione della commissione appositamente convocata. Se tutto andrà bene, se ne parlerà a metà gennaio del 2018, oltre un mese e mezzo dopo.