Se non vinci neanche dopo una prestazione così… Sì, il Varese è amareggiato, deluso: contro il Borgosesia i biancorossi hanno dimostrato (ancora) di essere in un momento eccellente. Anzitutto, in termini di forma fisica e brillantezza atletica: da (almeno) un mese a questa parte il Varese corre, tanto e forte. In più, trovato il giusto vestito tattico, lo fa anche bene. La chiave è il centrocampo a tre, che esalta le caratteristiche di chi lo occupa (Monacizzo e Palazzolo imprescindibili e perfettamente assortiti;
Zazzi e Battistello in continua crescita in termini di apporto e di affidabilità), dà sostanza alla fase difensiva e intensità al recupero palla, offre spinta e inserimenti quando c’è da attaccare. Davanti, con un Molinari che si è finalmente sbloccato, la capacità di Rolando di non dare punti di riferimento e quella di Repossi di “spaccare” le catene laterali stanno dando enormi grattacapi alle difese avversarie: ancora da migliorare però la capacità di costruire occasioni e, soprattutto, concretizzarle. Resta di certo qualcosa da registrare in fase difensiva: gli errori individuali, che a turno tutti hanno commesso, hanno minato il cammino.
Amareggiato, deluso… E pure arrabbiato: il conto dei fischi contrari continua ad aumentare e quelli arrivati domenica (il rigore non concesso sull’1-0, i due gol annullati per fuorigioco sull’1-1) sono errori evidenti e, nell’economia di gara e stagione, pesanti.
Nel frattempo, gli avversari continuano la loro marcia, pur non incantando: ieri, senza creare granché (o quasi nulla…), il Como ha strappato altri tre punti battendo l’Inveruno e salendo quarto a 24 punti (+5 sul Varese); in vetta, poi, il Gozzano (+16) pare inarrestabile anche se difficilmente potrà tenere questo ritmo fino in fondo. Proprio il Gozzano, comunque, ha insegnato che i giusti innesti a dicembre possono svoltare la stagione, soprattutto una lunga come questa. Cosa sarà possibile fare a dicembre a Varese lo si potrà capire (e programmare) solo con una stabilità – e disponibilità – societaria chiara: in campo, il tempo per vincere potrebbe ancora esserci; ma solo se fuori dal campo arriverà al più presto una soluzione.