Qual è stata la sorte e come stanno giocando alcuni dei “nomi” valutati o addirittura concretamente trattati dalla Openjobmetis durante l’ultimo mercato estivo? Breve viaggio nella Varese che poteva essere e invece non è stata: italiani o stranieri, possibili upgrade rispetto a ciò che la realtà sta decretando sul campo o “pericoli scampati” che siano stati, un po’ di curiosità è rimasta. Cerchiamo di soddisfarla, premettendo di non avere alcuna pretesa di completezza o di esattezza senza macchie: fino a prova contraria il mercato lo fanno i dirigenti e non i giornalisti. E a dividere i primi dai secondi – per fortuna, oseremmo scrivere – permangono ancora dei segreti.
Il mancato arrivo più eclatante risponde alla figura di , non tanto per la concretezza della trattativa (che comunque è stata più che intavolata) quanto per l’ipotetica valenza del giocatore, peraltro tutta da verificare alla prova del parquet. Il regista ex Wurzburg è stato insomma una concreta alternativa a Cameron Wells, prima di prendere l’aereo per la Turchia e accasarsi nell’ambizioso e di certo economicamente più potente Banvit. Dove sembrava esser stato celebrato un matrimonio d’amore e di reciproca soddisfazione: tre partite di campionato a 16,6 punti di media con il 50% da 3 e tre partite di Basketball Champions League a 9,3 punti media in 25 minuti di utilizzo. Sembrava: il play ha lasciato l’Anatolia cestistica lo scorso 17 novembre per approdare al Nizhny Novgorod, spiegando che troppi problemi intercorrevano con il club turco.
A proposito di “1”: è stato in ballottaggio per alcune settimane con Matteo Tambone per il ruolo di regista di riserva. Scriviamo di , classe 1991 con trascorsi a Trento, Verona e Brindisi. Alla fine il giocatore triestino è approdato a Tortona nel campionato di serie A2 Ovest: con la Bertram, oggi come oggi ottava in graduatoria, sta segnando 11,6 punti di media in 30,3 minuti, con il 38% sia da 2 che da 3.
L’atleta non arrivato alla corte di Caja che però ci è andato più vicino a farlo è stato . La spedizione sul parquet di Biella per vederlo giocare, i contatti con l’agente, la concorrenza delle altre squadre che sembrava battuta: trattativa più che avanzata, si dice in questi casi. L’ala del 1994 ha però scelto Reggio Emilia, squadra dall’inizio di stagione tribolato nella quale l’impatto del giovane ex capitano piemontese – chiamato al primo salto di categoria della carriera – si è finora percepito poco: 2,5 punti segnati in 13 minuti di media, con il 50% da 2 e il 12,5% da 3. Non fa meglio in Eurocup: 2,3 punti in 15 minuti con 0/5 complessivo da 2, 18% da 3 e l’83,3% ai liberi.
Non si è andati lontanissimi dalla firma nemmeno di , una delle opzioni per chiudere il roster insieme al poi effettivamente acquistato Nicola Natali. L’ala del 1989, 2 metri di altezza, è rimasto a Ravenna (serie A2 Est) dove sta giocando discretamente: segna 7,8 punti in 22,7 minuti e tira con il 60% da 2 e il 53% da 3.
Nella categoria analizzata in questo articolo dovrebbero entrare a pieno titolo anche e , i due ex che – rispetto agli altri compagni della stagione 2016/2017 – è stato più probabile rivedere in biancorosso (per onestà va anche scritto che, tra i due, solo Air Congo è quello che ci è andato piuttosto vicino). Il pivot e l’ala, come noto, oggi militano in Spagna, rispettivamente a Siviglia e al Fuenlabrada: il centro viaggia a 11,2 punti e 6 rimbalzi con il 61% da 2 (e la sua squadra sta recuperando terreno dopo aver assaggiato l’ultimo posto); il 3 galoppa a 12 punti di media con il 47% da 2, il 34% da 3 e 4,9 rimbalzi.
Infine ce n’è un’altra di categoria, ben diversa da quella fin qui lumata, a scrivere il vero piuttosto scivolosa e dai contorni non ben definiti: è quella dei giocatori offerti dagli agenti (o auto-offertisi, anche…), che una chiamata qui e là per sondare il terreno giustamente non se la negano mai. Di questa sezione facciamo solo tre esempi: , e l’ex Orlandina . Il primo ora impreziosisce la Brescia capolista (6,4 punti in 21 minuti uniti a 4,3 rimbalzi); il secondo sta trovando il suo spazio nella Reyer Venezia campione d’Italia (3,8 punti in 14 minuti e 3,3 assist in campionato, 2,7 punti in 15,2 minuti e 3,2 assist in Champions League); il terzo è finito in Israele, al Bnei Rav Bariach Herzliya (10,1 punti in 26 minuti con il 65% da 2 e il 28% da 3).
Tre atleti stimabilissimi, ma non certo delle trattative fattibili per Varese.