Il peggio sembrava riservato a domenica, quando il Varese ha offerto una prestazione imbarazzante e inaccettabile. Invece mancava il lunedì. Quando, non pago, il capitano e (supposto) leader della squadra Michele Ferri ha pensato di abbassare ulteriormente l’asticella con un messaggio privato su Facebook indirizzato a chi, ogni giorno (e su ogni campo), fa il suo mestiere: informare i tifosi / lettori, offrire loro un punto di vista, esprimere giudizi, esercitare il diritto di critica che sta alla base di questa professione.
Ferri si è introdotto con eleganza (“Tu hai problemi gravi”), offerto suggerimenti (“secondo me hai bisogno di aggiornamenti a Coverciano”) e analisi (“Presuntuoso”; “il calcio lo capisci ben poco”), senza ovviamente dimenticare un invito dal tono minaccioso (“Fai una cosa quando ti vedo tira dritto adesso mi hai rotto i co***i).
Comprendendo e accettando che i rapporti tra giornalisti e calciatori siano per natura forti, ricordando come non sia la prima volta che capita (soprattutto su queste colonne: passionali, dure. Libere) e sapendo che non sarà nemmeno l’ultima (altre, accadute anche nelle ultime settimane, ma affrontate con civiltà, sono rimaste private), ci preme sottolineare quanto segue: il capitano del Varese, personaggio pubblico, deve difendere e onorare la maglia che indossa e la fascia che gli è stata affidata,
rappresentando in modo esemplare i colori biancorossi e la loro storia, la città e i tifosi. Non, al contrario, offendersi per una o più pagelle sgradite e rilanciando tra insulti e minacce mentre la barca di cui è capitano galleggia a pochi metri dalla palude (i playout), invece che navigare solitaria con nessuno tra sé e l’orizzonte (come da promesse), anche a causa delle sue prestazioni, costose e deludenti. Non ci aspettiamo nulla dalla società – che lo riconfermò quest’estate nonostante il crollo del gradimento tra i tifosi per via degli atteggiamenti messi in campo, tanto in partita quanto in allenamento; e che nessuna posizione ha preso nemmeno quest’anno, quando a Voghera la Curva chiese di togliergli la fascia poiché giustificò la sconfitta parlando di una squadra non all’altezza – ma attendiamo invece delle scuse da Ferri, che saranno accettate senza rancore dal giornalista e anche dal giornale.