– Ventidue milioni di euro: questa la cifra che è stata stanziata per mettere al riparo Saronno e la limitrofa Caronno Pertusella dalle “bizze” del torrente Lura, piene comprese. E così, nel territorio di Lomazzo a pochi chilometri da Saronno verranno costruite tre grosse vasche di laminazione per evitare qualsiasi problema in futuro, tutto questo grazie al finanziamento che sarà erogato dalla Regione Lombardia. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dall’ente Parco Lura, presenti il sindaco di Saronno , quello di Caronno Marco Giudici ma anche l’assessore regionale al territorio, .
«Si tratta di un esempio importante di collaborazione tra enti – ha detto Beccalossi – con la Regione che ha stanziato oltre 12 milioni e mezzo di euro sui 22 previsti per la realizzazione di due aree di laminazione delle piene sulla sponda destra per un volume di 340 mila metri cubi. Una parte dell’area di laminazione “di monte” è finalizzata alla realizzazione di un comparto di fitodepurazione di parte delle portate di magra del Lura, seguito da un laghetto permanente. Inoltre è prevista la realizzazione di una terza area del volume di 150 mila metri cubi per la laminazione delle acque di scorrimento che si generano in tempo di pioggia nel bacino delle Groane a nord di Lazzate. Attualmente siamo a circa l’80 per cento dei lavori».
E ancora: «Grazie alla positiva collaborazione di tutte le parti coinvolte stiamo per centrare un doppio obiettivo: mitigare significativamente i problemi di sicurezza idraulica del Lura, le cui acque già in passato hanno causato danni e contemporaneamente lavorare con i territori perché le opere siano realizzate nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, contribuendo anche a riqualificarlo».
Nella valle del torrente Lura è in atto, per opera del Consorzio Parco del Lura e su incarico di Regione Lombardia, un importante intervento di difesa dal rischio idrogeologico e contestualmente un’opera di miglioramento ecologico del corridoio fluviale in modo tale da proteggere gli abitati creando nuovi habitat. Fulcro di questi nuovi approcci è l’integrazione tra competenze professionali, politiche agite ed istituzioni in modo tale da affrontare queste tematiche con tutti i soggetti coinvolti. Questo spirito è alla base dei “Contratti di fiume”: si tratta di accordi territoriali finalizzati a portare tutti gli enti ad attuare politiche di interesse comune per quanto riguarda i bacini fluviali.