Nella tarda serata di ieri, martedì 28 novembre, durante una riunione della “Rete Como Senza Frontiere”, che dal 2016 assiste i migranti giunti a Como, hanno fatto irruzione una quindicina di uomini dell’associazione di stampo fascista “Veneto Fronte Skinheads”, ordinando la lettura di un foglio che riportava lo slogan “Basta invasione”. I membri del Csf presenti non hanno risposto alla provocazione, e alla fine della lettura del comunicato, gli skinheads, un gruppo di Vicenza (affiliato al fronte veneto), hanno abbandonato il locale. La Questura di Como ha già identificato 4 degli esponenti del gruppo neofascista, presenti all’assemblea. Gli investigatori sono al lavoro per individuare i restanti attivisti di estrema destra, sarebbero in totale 13 uomini entrati in azione, accusati di “violenza privata”.
Queste le parole de “La prossima Como”, gruppo appartenente alla rete di assistenza migranti: «L’atto è gravissimo e non va sottovalutato, come non va sottovalutata la crescita delle destre nella nostra regione e nella nostra città. La nostra risposta sarà non violenta: le nostre “armi” sono le parole, le nostre azioni di contrasto delle destre fasciste sono nel nostro impegno quotidiano, che intensificheremo». Sul fatto interviene anche l’Anpi: «Piena solidarietà a Csf, riteniamo questo fatto estremamente grave anche perché rientra purtroppo in una escalation neofascista in atto da tempo anche a livello nazionale e a cui le Istituzioni repubblicane devono reagire con fermezza».