Papa Francesco non è d’accordo del testo italiano del “Padre Nostro”.
«Non è una buona traduzione quella che parla di un Dio che induce in tentazione. Quello che ti induce in tentazione è Satana – ha spiegato ai microfoni di Tv2000 il Pontefice – i francesi hanno modificato la preghiera in “non mi lasci cadere in tentazione”, perchè sono io a cadere, non è Lui che mi getta nella tentazione per poi vedere come sono caduto».
Secondo il Vangelo di Luca (11,1), la celeberrima preghiera del “Padre Nostro” fu insegnata da Gesù ai suoi discepoli, dopo che gli hanno chiesto come dovessero pregare. Nonostante ciò, a duemila anni di distanza, la versione italiana presenta ancora qualche elemento di perplessità.
Il paragone con la versione francese è inevitabile, dato che tale versione non include più il “non sottometterci alla tentazione”, sostituito da “non lasciarci entrare in tentazione”.
Il Santo Padre, intervistato dal cappellano del carcere di Padova don Marco Pozza, condivide la correttezza della traduzione francese: «È l’uomo a cadere, non Dio che lo butta nella tentazione. Un padre non ti fa cadere, un padre aiuta il figlio ad alzarsi subito».