L’argomento più gettonato tra le richieste che mi pervengono da parte dei lettori e delle lettrici de “La Provincia di Varese”, è quello dell’infedeltà coniugale. Torno quindi sull’argomento con approfondimenti e osservazioni che derivano dall’esperienza più che quarantennale nel settore delle investigazioni private.
Il tradimento coniugale è sempre esistito, ma stando alle percentuali di separazioni e divorzi dovuti all’infedeltà, il fenomeno è in continua crescita e l’impennata si deve soprattutto alle trasgressioni nell’era del web sex, del cyber sex e delle dipendenze virtuali. I social media hanno offerto l’opportunità di accrescere gli incontri virtuali ma i rischi del loro utilizzo sono sottovalutati. Portando, in alcuni casi, a ricatti, minacce o richieste umilianti che possono anche condurre a comportamenti estremi. Sulla base della mia esperienza posso elencare tutta una serie di comportamenti che, soprattutto se messi in atto improvvisamente dal partner, possono dar adito a legittimi sospetti e quindi giustificare il ricorso ad un investigatore per confermare o escludere il tradimento.
Il primo “indice” di sospetto è il cambiamento delle abitudini: lavoro straordinario, improvvise riunioni, viaggi di lavoro e impegni improvvisi in orari insoliti. Altro campanello d’allarme è la diminuzione dell’interesse per l’attività sessuale con il partner. Senza dimenticarsi indizi importanti come il non trovare più i resoconti delle bollette telefoniche o i resoconti delle spese con la carta di credito, oppure rinvenire scontrini di parcheggio di luoghi inconsueti o ricevute per spese sospette come ristoranti, profumerie,
gioiellerie. Ma anche una maggior e improvvisa attenzione per la propria forma fisica può insospettire, una maggior attenzione alla scelta dell’abbigliamento, soprattutto quello intimo o il ricorso a liti per trovare la scusa di uscire ed addossare la colpa all’incompatibilità che si sta creando. Infine l’”indice” per eccellenza: il telefonino. È la prima fonte di sospetto citata dai nostri clienti: un incremento delle chiamate magari in orari inconsueti, ai quali non viene data risposta immediata e frequente uso di messaggini o WhatsApp , presenza di particolari applicazioni che permettono di nascondere numeri e foto dietro password (Knox di Samsung , Secret Folder di Apple… ), il fatto che il sospettato non lasci più incustodito il telefonino.
Il momento del primo sospetto è molto delicato dal punto di vista psicologico e va vissuto con razionalità, cercando di restare il più calmi e lucidi possibile, tenendo a bada l’emotività. In caso di sospetto di tradimento, quindi, è sempre meglio rivolgersi ad un investigatore privato che dispone della competenza, dell’esperienza e delle autorizzazioni per svolgere il compito affidatogli nel perfetto rispetto della legalità e con la massima riservatezza possibile, raccogliendo prove che poi potranno essere prodotte in giudizio.