«Un anno fa è stato buttato giù il palo che reggeva il cartello che indicava i 30 minuti di sosta. Stiamo ancora aspettando che venga ripristinato, ma la pazienza sta finendo». Così , titolare del bar Glamour, della gelateria Sicily e della lavanderia automatica sotto la galleria di via Manin. Una zona di cui abbiamo parlato spesso e che negli ultimi dieci anni, dopo l’arrivo del liceo artistico Frattini, ha saputo riqualificarsi con nuovi locali e servizi.
Maurizio racconta che ha scritto tante volte in Comune, «mandando anche una mail alla settimana», e che ha incontrato il vice sindaco , che è un amico di infanzia, per segnalargli il pilone caduto, «ma non è mai successo niente».
«I problemi sono due – continua Brambilla – In primo luogo, del pilastro rimane solo un piccolo moncone lungo 10 centimetri che spunta fuori dal terreno e che rappresenta un pericolo per chi cammina. Secondariamente, senza il cartello che regola la sosta, le auto rimangono tutto il giorno parcheggiate davanti ai nostri negozi togliendo spazio ai clienti, che non possono fermarsi per fare acquisti. Questo ci penalizza tutti». E ancora: «capisco che i vigili non hanno la forza di controllare ovunque, e che i trenta minuti di sosta spesso venivano disattesi proprio perché il rischio di prendere una sanzione è basso, ma almeno il cartello rappresentava un deterrente per la sosta lunga».
«È anche grazie a me che in via Manin ci sono i servizi (la lavanderia, il bar e la gelateria, ndr), ma il Comune non mi è mai venuto incontro. Ecco perché poi si finisce per lasciarsi andare, si perde l’entusiasmo e non si fa più nulla» conclude Brambilla rammaricato.
Abbiamo posto il problema al vice sindaco Daniele Zanzi che ha risposto: «la colpa è della burocrazia. Ci sono delibere che stazionano parecchio tempo in Comune prima di diventare effettive. Conosco bene la problematica di via Manin, per risolvere quel problema, come altri che ci sono in città, vorrei portare al comando di via Sempione l’ufficio che si occupa della segnaletica. In questo modo si riuscirebbe a contenere i tempi».
La galleria di via Manin offre agli studenti la possibilità di prendere un caffè, di fare uno spuntino, di mangiare un gelato, di comprare qualche oggetto di cartoleria, nonché di riempirsi le tasche di caramelle. Per la pausa pranzo ha recentemente aperto un locale – che si chiama Il Mago – che vende pizza e kebab. «Mancano i servizi essenziali, come un panificio, un bancomat e una farmacia, ma grazie agli studenti il portico è popolato – afferma della cartoleria Select Data – Alle 19 la zona diventa un deserto, ma devo dire che movimento di giorno c’è».
Un altro problema sottolineato da Brambilla è la doppia riga su via Manin, che nega a chi arriva da Sant’Ambrogio la possibilità di girare a sinistra per fermarsi nei negozi sotto al portico. «Mi hanno detto che non è possibile fare una linea tratteggiata, eppure davanti a McDonald c’è».