«Serie B nel 2020». «Non c’è spazio per interessi personali». «Sarò georgiano». «Vogliamo una Serie D sana e seria»

Il blob di un anno e mezzo di dichiarazioni sul Varese Calcio da parte di chi l’ha portato fin qui. Dall’ingresso di Basile, alla discesa in campo di Taddeo, al progetto Baraldi: queste le parole. I fatti li conosciamo

Dall’ingresso ufficiale di Paolo Basile nelle quote societarie (con la nomina di direttore generale prima e vicepresidente poi tra l’estate e l’auutunno del 2016) passando per le presidenze di Fabio Baraldi e Aldo Taddeo, fino ad arrivare a questi giorni di drammatica crisi, culminati nella dura contestazione dei tifosi nei confronti della società: ecco la parabola del Varese nelle dichiarazioni di chi l’ha gestita, amministrata e portata fino a questo punto.

«Io credo nel gruppo, credo molto nel gruppo. Ma, assieme a questo, sono un decisionista. Sono una persona che va dritta per la sua strada, se pensa che quella sia la strada giusta per la società».

«Credo nel noi, prima dell’io. Ecco: questa è la società che voglio».

«Quello che preoccupa me e tutti tifosi è l’incertezza di esserci oggi e non domani. Basta. Sappiamo che serve tempo per costruire la base, le strutture, il settore giovanile. Ma è ciò che vogliamo. Vincere piace a tutti: ci proviamo. Non ce la facciamo? Ci riproveremo. Ma oggi conta costruire una società solida, sana. Che si riprenda la credibilità persa in passato. Lo faremo, e per questo mi sono circondato di persone che non hanno interessi personali. Solo amore, impegno e dedizione per il Varese».

«Stiamo potenziando Varesello».

Il loro progetto ripartirà con Fabio Baraldi: presentazione in grande stile in Villa Porro Pirelli

Il loro progetto ripartirà con Fabio Baraldi: presentazione in grande stile in Villa Porro Pirelli

(Foto by Archivio)

«Mi sono avvicinato e mi sto appassionando al Varese grazie a Massimo Scodellaro (team manager del settore giovanile biancorosso, ndr) per aiutare il settore giovanile. Sono vicino a lui e Paolo Basile con la volontà di creare un tessuto sano, legato allo sport, in un ambiente pulito, dove i bambini possano crescere e anche sognare il professionismo: in questa provincia c’è grande tradizione sportiva e il calcio ne fa e deve farne parte. Ma non mi sarei mai avvicinato a un certo tipo di calcio: mi piace solo quello fatto di passione e di facce pulite. In Paolo Basile ho trovato una bella persona, concreta e pulita: per me è fondamentale. Mi sto avvicinando piano piano e voglio capire quanto posso aiutare Paolo e Massimo: di certo insieme possiamo rappresentare una base molto solida per il futuro».

«Le persone che ho sempre voluto per il Varese Calcio sono quelle come loro (riferendosi a Ruben Tomella – in quel momento sponsor con GaGà Milano – e ad Aldo Taddeo)».

«C’è spazio per chiunque voglia rivedere il Varese dov’era e dove merita di stare. Non c’è spazio per nessuno che abbia interessi personali. Stiamo costruendo, con fatica, perché dopo le gestioni precedenti verso di noi c’è sfiducia; paghiamo colpe non nostre, ma il tempo ci darà ragione: se ti fai vedere per quello che sei la gente ti aiuta e sto trovando tanti interessati a farlo. Vogliamo continuare a crescere, ma più si sale e più sarà difficile: non ci sarà nessun problema da parte nostra, un giorno, a passare il testimone. Alle persone giuste».

«Con Aldo è successa la stessa cosa: non ci conosciamo da tanto, ma ci sono persone con cui basta una stretta di mano, uno sguardo e poche parole per capire quanto si è simili».


«Il CdA ha approvato il bilancio: è in positivo, cosa rara di questi tempi per una società sportiva, anche se di poco».

«Importantissimo, rispecchia il lavoro che ci siamo prefissati fin dall’inizio: circondarci di persone che amano la maglia, la città e che sposino il progetto. Si è creato un gruppo di amici più che di imprenditori. Aldo è una persona straordinaria, genuina, con valori importanti. Gli è bastato poco per capire che questo è un ambiente in cui si può far bene».

«Mi trovo bene, lavoro con gente appassionata, pulita, che ha voglia di fare. Ultimamente però non mi stanno piacendo le polemiche attorno alla squadra, che è seconda in classifica e si sta battendo per arrivare in Lega Pro. La società sta agendo sul mercato per rinforzare ogni reparto, credo sia un bel segnale».

«Noi crediamo nella Lega Pro, ma tutti quanti abbiamo un obiettivo di più ampio respiro, ossia riportare il Varese laddove è partito, e credo che il Varese ce la possa fare».


«Paolo Basile è stato bravo a coinvolgermi, a farmi appassionare a questa bandiera. Ho sempre il bisogno di essere più presente nel Varesotto, avendo vissuto molto all’estero. Mi piaceva l’idea di essere più coinvolto e, una volta conosciute le persone, mi sono reso conto ci potesse essere un calcio pulito, fatto solo di passione».

«Non intraprendo un progetto se non per portarlo fino in fondo».

«Ci vediamo costretti non solo a rassegnare le dimissioni irrevocabili dal CdA della società, ma anche la remissione nella società Varese Calcio ssd arl dell’intero pacchetto azionario da noi detenuto, lasciando agli altri soggetti della società, che evidentemente raccolgono più gradimento di certa stampa e di ambienti della città, e alle loro maggiori risorse economiche la gestione del Varese Calcio con tutte le responsabilità del caso per il bene della squadra, della città e dei tifosi».

«L’assemblea, all’unanimità, ha scelto di nominare Paolo Basile amministratore unico, con tutti i poteri per gestire la società. Per noi oggi è la prima giornata di una nuova pagina, dove il Varese possa ripartire in maniera serena, costruttiva e univoca. Da oggi ci metteremo tutti al lavoro perché tutti i problemi vengano risolti sotto la guida di Paolo Basile».

Una delle ultime foto insieme dei tre, ad Albizzate: a fine stagione Baraldi lascerà

Una delle ultime foto insieme dei tre, ad Albizzate: a fine stagione Baraldi lascerà

(Foto by Archivio)

bio Baraldi, 23 marzo 2017

«Ci tenevo ad espormi in questo progetto che avrà tre step: nel brevissimo, nel breve e nel medio-lungo termine. Non siamo qui per fare proclami, ma per fase il passo lungo come la gamba. Vogliamo programmare per far sì che il Varese non sia una meteora ma una realtà solida. Vogliamo vincere il campionato di Serie D e andare in Lega Pro. Non dovesse accadere, rifaremo la D per vincere e quando arriveremo in Lega Pro, lavoreremo per salire e per fare una buona B».

«Vorrei ringraziare pubblicamente Basile e Taddeo, due persone di una lealtà ed un’onestà incredibile; mi hanno fatto appassionare in breve tempo al progetto Varese, ci siamo uniti e abbiamo deciso di crescere insieme».

«Sono contento di aver incontrato sul mio cammino una persona come il presidente (Baraldi, ndr) e sono certo che con il suo entusiasmo, la sua passione, la competenza ed il suo modo di interpretare lo sport possa essere la persona giusta per la nostra città».

«Io credo che nelle prossime tre settimane avremo pareggiato i conti».

«Sono stato qui questi due giorni per lavorare, trovando grandissimi consensi da chi c’era e chi ci sarà. Tutti sono contenti di far parte di questo progetto: partner e sponsor che stanno prendendo accordi con noi per i prossimi cinque anni».

«Stiamo parlando di sponsor, partner, attività che stiamo svolgendo a lato. Non è il momento di fare nomi, quello che conta è che la quadratura societaria c’è. Così, il messaggio forte è: bisogna stare sereni. Chi vuole far parte di questo progetto è ben accetto. E si tratta di un progetto chiaro, serio, pluriennale. E molto preciso: sviluppare il settore giovanile. E creare i presupposti per la prima squadra per lavorare bene oggi, domani e anche dopodomani. Stiamo lavorando per questo e questo si fa con il lavoro: essere in tre dà più intensità».

«A Varese il tifoso vuole vincere. Il tifoso non mi chiede “cosa state facendo per i giovani? State facendo lavori allo stadio? Un campo in sintetico? State prendendo pulmini, personale e palloni?” ma mi chiede: “Come facciamo a salire?”. Per salire, devi vincere. Ma noi come società dobbiamo lavorare. Il bello è che i ragazzi della Curva l’hanno capito e mi hanno detto: “se non sarà quest’anno, sarà il prossimo. L’importante è una società solida per poterlo fare».

«Varesello sarà casa nostra, la casa del Varese. E stiamo lavorando per farlo diventare questo, per riqualificarlo, per dare sostanza a quello che già abbiamo. Che è bellissimo, e va valorizzato».

Sul risanamento: «Non sento più nessuno che si lamenta: vuol dire che sta succedendo qualcosa di buono. Lavoriamo in silenzio, senza pubblicizzare ciò che facciamo: è una mia politica che Aldo Taddeo e Paolo Basile sposano in pieno».

«Ho convinto io loro con il mio progetto. Ciò che hanno fatto loro è stato farmi innamorare di loro come persone: ora posso dire di lavorare con due fratelli».

La presentazione di Fabio Baraldi presidente in Villa Porro Pirelli

La presentazione di Fabio Baraldi presidente in Villa Porro Pirelli

(Foto by Archivio)

«Sono contento di quello che abbiamo fatto, abbiamo dato un forte segnale di riattivazione della società. Pur perdendo, abbiamo fatto bene anche sul campo in questi mesi. In generale abbiamo riportato serenità e di questo sono contento. Con oggi i miei impegni sportivi e di vita mi portano a rassegnare le mie dimissioni come presidente (…) Prenderò il passaporto georgiano e cambierò nazionalità. Non è un addio bensì un arrivederci, spero».

«Abbiamo preso insieme questa decisione, lo ringraziamo per ciò che ha fatto per noi. Siamo riusciti a creare un ambiente di serenità, il nostro progetto è lo stesso di prima e non cambia. Non è detto poi che Fabio Baraldi non rimanga intorno al club. La sconfitta non ci aiuta molto, ma noi tenteremo tutte le strade possibili per arrivare in Lega Pro perché non è facile affrontare un campionato di categoria superiore».

«Spiegheremo entro dieci giorni delle novità. A livello economico il risanamento prosegue, molti fornitori sono stati pagati, abbiamo gestito e dilazionato alcune situazioni. Presto vi informeremo di alcune novità societarie che proseguono il progetto iniziato con Fabio».

«Il mio impegno sarà tutto incentrato nella valorizzazione del settore giovanile, perché ritengo che per una società come la nostra sia l’aspetto più importante. Mi impegnerò direttamente per mettere mano davvero a Varesello per renderlo un centro davvero a misura di Varese».


«Sarò un manager. Ognuno in società avrà le sue mansioni e i suoi compiti definiti. Il mio sarà quello di gestire la società dal punto di vista amministrativo ed economico. E di difenderla, con i denti».

«Costruiremo una squadra per conquistare la serie D, facendo giocare il più possibile i giovani. Voglio avere la squadra che alla fine avrà fatto giocare più giovani di tutte le altre. E che avrà vinto il campionato».

«Non parlerei di ipotesi tramontata per quanto riguarda la Lega Pro: possiamo solo lavorare sul ripescaggio e non sulla riammissione. Però, lo ripeto, abbiamo assunto Iacolino perché vogliamo fare la Serie D ai vertici, ai livelli che competono al Varese. Nei nostri piani i punti all’ordine del giorno sono due: allestire una squadra vincente per vincere la Serie D e strutturare il settore giovanile. In questa ottica, i lavori di sistemazione di Varesello sono in cima alla lista degli interventi da fare».

Ma il progetto prosegue e Taddeo presenta il filo conduttore

Ma il progetto prosegue e Taddeo presenta il filo conduttore

(Foto by Archivio)

«Ci siamo organizzati per essere un’azienda seria. Obiettivo trasparenza, forza, chiarezza: saprete con chi parlare per ogni funzione specifica».

«È giusto darsi un obiettivo, anche ambizioso. Il nostro è questo: nel 2020 vorremmo festeggiare i 110 anni del Varese Calcio con la serie B».

Sul ripescaggio: «Non è un caso che abbiamo lavorato per costruire una squadra ibrida, in grado di giocare ad alto livello in D ma anche di affrontare la categoria superiore».

«Vogliamo fare una Serie D sana e seria».

«A fine agosto, comunque, avremo concluso la due diligence e potremo raccontare tutto ciò che è accaduto l’anno scorso».

«Se si vuole un vivaio prolifico e una platea importante dove valorizzare i nostri gioielli, allora bisogna preservare la società. Quando accaduto nel passato si sta chiudendo, noi abbiamo fatto un investimento importante e dobbiamo difenderlo: continueremo a fare i fatti e, al momento giusto, li comunicheremo».

Un ultimo scatto insieme per Taddeo e Basile

Un ultimo scatto insieme per Taddeo e Basile

(Foto by Archivio)

«Sono a rimettere irrevocabilmente il mio mandato di presidente del Varese Calcio Srl rassegnando le dimissioni in data odierna. In questi pochi mesi di presidenza abbiamo rasserenato gli animi, ricreato entusiasmo, ristrutturato la società sia dal punto di vista manageriale che amministrativo, colmando un forte debito e fortificando la struttura patrimoniale e di controllo; restituendo alla città un sogno concreto e sostenibile, con una squadra ambiziosa e in grado di giocare ad altissimi livelli. Abbiamo rinforzato la struttura societaria con l’entrata

di due nuovi soci operativi ed internazionali come Matt Reeser e Antonio Russo. Penso di aver completato con successo il mio cammino in questa avventura, anche perché ho sempre detto che sarei stato un presidente “per forza”. Ad oggi, il progetto ha bisogno di una disciplina ferrea e presenza costante per permettere che sia sostenibile, cosa non mi posso concedere in questo momento, avendo io deciso di mettere le mie Forze, Energie, Capacità e Risorse a disposizione delle mie aziende che prendono oggi uno nuovo percorso ancora più internazionale richiedendo la mia massima attenzione. Rimetterò le mie quote a disposizione dell’amico Basile, colui per il quale ho deciso di entrare in questa avventura e che è la persona più indicata per continuare questo suo progetto».

«I nostri giocatori devono capire che maglia stanno indossando, di fronte a che tifosi stanno giocando. (…) La società sta dando tutto. Ma per avere, devi dare».

(seguiranno aggiornamenti?)