Sono giorni convulsi, di attesa e di preoccupazione quelli che scorrono lentamente in casa Varese.
Ieri la squadra si è regolarmente allenata sul sintetico dietro la tribuna del Franco Ossola agli ordini di mister Paolo Tresoldi, ma il futuro è sempre più in bilico, sia per quanto riguarda la società che i giocatori stessi.
Andiamo con ordine: domani alle ore 19 chiuderà il mercato, in modo più specifico scadrà il tempo a disposizione dei giocatori per chiedere lo svincolo ed accasarsi eventualmente in altre società, anche oltre venerdì. Il rischio concreto è quello di ritrovarsi domenica contro la Varesina con una squadra ulteriormente smantellata, se la società non trovasse una soluzione in queste ore per un cambio di proprietà. La stessa società fa sapere di aver saldato agli under della rosa i rimborsi spese legati al mese di ottobre,
però solo agli under, quindi dai 1997 a salire. Gli altri sono ancora in attesa di essere pagati. E questa situazione, non dovesse rientrare in tempi brevi, potrebbe causare una ulteriore diaspora di giocatori, dopo le partenze già avvenute di Bruzzone, Granzotto, Molinari, Rolando, Magrin e di mister Iacolino. Oggi, con ogni probabilità, arriverà la risoluzione dell’accordo con l’attaccante Cristian Longobardi, ai box da oltre un mese a seguito dell’operazione al piede. Il classe 1982 sarà così il sesto giocatore a salutare il Varese durante questa sessione invernale di mercato, e potrebbe non essere l’ultimo.
A livello societario, però, esiste la possibilità di un cambio di rotta già oggi: il proprietario Paolo Basile, che ieri era presente allo stadio, sembra aver trovato un acquirente in grado di rilevare la società, ma solo a patto che tale investitore saldi agli altri giocatori gli stipendi in arretrato. Andasse in porto, continuiamo a parlare di eventualità, lo stesso Basile sarebbe prossimo a farsi da parte e a lasciare il Varese. Questione campo e neve: da ieri la ditta Vanoni, contattata dalla società, ha iniziato i lavori sul campo per liberarlo dalla neve, sgombrando qualche area ghiacciata del prato. Il regolamento prevede infatti che il Varese, in quanto società ospitante della partita di domenica, provveda alla sistemazione del campo per rendere giocabile la sfida con la Varesina.
In caso contrario, si andrebbe incontro ad una sconfitta a tavolino. Questo perché il rinvio è consentito solamente nel caso in cui la nevicata imperversi entro le 48 ore dal calcio d’inizio, e non una settimana prima. La neve sul campo caduta tra domenica e lunedì non sarebbe dunque una motivazione valida per chiedere lo spostamento del match. La Juniores, che nei programmi avrebbe dovuto giocare sabato sempre al Franco Ossola, dovrebbe in realtà spostarsi a Gallarate.