La città sta cambiando veramente? Sarà questa la domanda alla quale, forse, si avrà risposta nel prossimo consiglio comunale, durante il quale si affronterà il Bilancio di previsione 2018. In poche parole, l’atto fondamentale per la vita amministrativa cittadina attraverso cui vengono pianificati tutti i servizi e gli interventi a Varese. Ed è quindi da questo documento che si potrà capire cosa ne sarà di Varese.
La “maratona” di tre sedute del consiglio, il 20, 21 e 22 dicembre, vedrà lo scontro tra maggioranza e opposizione, con il carico di emendamenti al Bilancio che quest’ultima presenterà. Il giudizio del Carroccio, al momento, è molto critico sull’impostazione che la giunta ha dato al provvedimento economico.
«La prima considerazione che posso fare – dichiara il consigliere comunale della Lega Nord, – e che riassume di fatto tutte quelle più specifiche, è che si tratta di un Bilancio essenzialmente arido. È arido dal punto di vista del respiro amministrativo e della visione della città. E poi c’è una presa d’atto di quelli che sono i tagli che gli enti locali, come la nostra città, continuano a subire dal governo centrale». E qui, sui tagli ai finanziamenti, che non sono una novità per la vita amministrativa di Varese, Pinti scatena la polemica.
«Nella relazione che accompagna questo Bilancio – sottolinea l’esponente del Carroccio – si cerca di far passare l’esistenza di questi tagli, fatti a livello centrale, come una cosa normale, come un evento atmosferico. Mentre non è così. Nel precedente mandato, il sindaco era alfiere contro questi tagli, non li considerava normali e li criticava aspramente».
Il consigliere comunale leghista elenca poi una serie di quelle che definisce «parole mancanti da questo Bilancio, che fanno capire come manchi la visione della città, e ci siano cose di cui non si parla neanche». «Nessuno ha usato la parola “lavoro” – continua – Uno degli elementi fondamentali, eppure nessun assessore, in quella sorta di conferenza stampa andata in scena durante la seduta di presentazione del Bilancio, ha parlato di come si voglia creare opportunità per favorire nuovi posti di lavoro, o dare assistenza a chi il lavoro l’ha perso. Non si è parlato nemmeno di autonomia, nonostante siamo reduci dal Referendum per l’Autonomia della Lombardia, non si è parlato del Campo dei Fiori, di recente devastato dall’incendio».
E, insiste, «non si è parlato nemmeno dei richiedenti asilo, eppure sono qui sul nostro territorio, non si può far finta di niente».
Al contrario, da parte della maggioranza c’è entusiasmo. Il segretario cittadino del Pd, sottolinea come «a memoria d’uomo è la prima volta che un bilancio preventivo del comune viene approvato nel mese di dicembre e non, come spesso accade, nella primavera successiva. Questo consentirà di partire dal primo gennaio con la piena attività amministrativa. Un segnale di efficienza. Intanto l’ottima notizia della riduzione del 9% della tassa rifiuti per le imprese varesine. Una decisione importante che va nella giusta direzione di ridurre la pressione fiscale sulle attività produttive. Meno tasse, più impresa».