Ormai da molti anni la parola BIO (vita) è diventata sempre più di uso comune nel nostro vocabolario e oggi è arrivata anche in parlamento con l’approvazione in legge del Biotestamento.
Una legge impensabile fino a qualche anno fa, ma è diventata realtà e mi ha fatto subito venire in mente il mio motto di battaglia che mi porto dietro da anni.
E recita esattamente così: “L’impossibile non esiste, richiede solo più tempo”.
Finalmente una legge che mette d’accordo quasi tutti in parlamento, la dimostrazione che anche se di opposizioni diverse, le cose belle si possono ancora fare, perché questa legge se pur parli di morte, è una legge che da un senso di civiltà, di libertà.
Libertà una delle più belle parole che io conosca e che purtroppo per problemi di salute non riesco più a ritrovare.
La libertà, correre in un prato, fare una passeggiata sulla spiaggia, che bella cosa la libertà, non si può capire cosa vuol dire finché non la si perde…
E allora prima di giudicare ogni cosa dovremmo provare a metterci le scarpe di chi, per esempio, è legato ad un letto con un sondino nello stomaco per capire veramente cosa si prova.
E qui non si parla di eutanasia, l’eutanasia è tutta un’altra cosa, qui non si obbliga nessuno, qui ognuno è libero di decidere come vuole.
Ed io ho deciso di vivere legato ad un respiratore anche se mi manca tanto la LIBERTÀ.