Il Pd rivendica l’ennesimo successo: «Grazie a noi, una legislatura dei diritti». Mentre i Radicali guardano già avanti, al prossimo passo: «Ora l’eutanasia legale».
Per , storico esponente radicale varesino, oggi membro della direzione nazionale di Radicali Italiani, la nuova legge è «una grande conquista. Di questo parlamento si dice, spesso a ragione, di tutto, stavolta i parlamentari vanno ringraziati, anche se riteniamo nostra la spinta decisiva per mettere questa questione all’ordine del giorno prima del Paese e poi del parlamento». Federico ricorda infatti che «da molti anni in realtà c’è una maggioranza in parlamento favorevole al testamento biologico, che però per tristi dinamiche, oltretutto sbagliate, di consenso o di equilibri politici, non si era mai espressa, oltre ad una maggioranza nel Paese che è presente da almeno dieci anni o forse più. Ma non è la prima volta che sui diritti civili il Paese arriva prima del parlamento. Ci vorrebbe molto più coraggio e decisione, proprio perché il Paese si mostra più avanti della politica, o di gran parte della politica ufficiale».
La battaglia, per i Radicali, tuttavia prosegue: «Il fatto che sia in corso un processo con imputato, che ha tentato di mettere una pezza alla mancanza di regole in Italia aiutando chi ne è convinto a fare scelte drammatiche, dimostra che siamo ancora molto indietro – le parole di Valerio Federico – per noi questa legge è solo un primo passo verso l’eutanasia legale, che riteniamo il passo logico che dovrà essere fatto in questo Paese».
In casa Pd c’è grande soddisfazione. Il segretario regionale, il varesino , definisce questa legge «un passo in avanti per la dignità della persona. Una scelta di civiltà, come unioni civili, dopo di noi, legge sul femminicidio, divorzio breve: cinque anni a guida Pd hanno portato l’Italia a questi risultati».
Tra i commenti alla soddisfazione espressa dalla senatrice colpisce quello del sindaco di Cardano al Campo : «Ottimo risultato, finalmente una legge di civiltà. E adesso fate una alzata di dignità e coraggio e portate in votazione lo Ius Soli». D’Adda è pronta: «Io lo vorrei».
Ce la farà il Pd? Di certo, come sottolinea la deputata “dem” , «con l’approvazione della legge sul testamento biologico, questa diventa veramente la legislatura dei diritti. Un grande passo in avanti nella direzione di un diritto fondamentale, poter decidere di evitare l’accanimento terapeutico e allo stesso tempo essere accompagnati verso il fine vita in modo dignitoso».
Il pensiero di Gadda corre «alle tante situazioni di sofferenza che vivono molte famiglie. Non siamo rimasti sordi al loro appello e abbiamo trovato finalmente una soluzione con una legge mite, che non impone nulla e non interferisce con il rapporto di fiducia tra famiglie e medici; garantisce il rispetto della dignità umana e, senza accelerare o dare la morte, non lascia solo il malato».