Alla ricerca della prima vittoria in trasferta. Dirlo non è come farlo: per riuscirci Varese dovrà trovare nel suo motore almeno una parte dei potenti cilindri che mette in mostra quando gioca sotto le volte di Masnago.
La Openjobmetis che si è esibita sotto al Sacro Monte e quella che lo ha fatto sui parquet del resto d’Italia sono state finora due squadre un po’ diverse: lo dicono i numeri. Ferrero e compagni fuori casa peggiorano in tutte le voci statistiche e in alcune di queste ben più del fisiologico scarto concesso nelle prestazioni esterne rispetto a quelle casalinghe.
Lontano da Varese i biancorossi perdono 11 punti di media (68 contro 79) a partita, otto punti percentuali nel tiro da 2 (45,5% contro 53,1%), vanno in lunetta la metà delle volte (51 contro 103) e conseguono una valutazione media di gran lunga inferiore (62,8 contro 87,5). Peggiorano anche i dati relativi alla percentuale nel tiro da 3 punti, i rimbalzi conquistati, gli assist, le palle perse e quelle recuperate, anche se in maniera molto meno netta e influente rispetto alle voci sopracitate.
Fuori dai numeri e dentro le parole, la Varese che oggi si presenterà sul parquet del PalaBigi (palla a due alle 20.30), oltre a sperare in una serata balisticamente importante (la chiave principale), dovrà ricordarsi di appoggiare di più il gioco sotto canestro (come fatto magistralmente contro Capo d’Orlando, per esempio) e di attaccare lo stesso con più continuità (pur nella conclamata assenza di veri “punteri” atti allo scopo), non smarrendo al contempo quelle che sono le sue solidificate costanti (la difesa, la prestanza a rimbalzo e la pulizia dell’attacco, quest’ultima testimoniata dalla relativissima differenza tra palle perse in casa e in trasferta: 11,7 contro 11,8).
Non sarà facile, perché in campo ci vanno anche gli avversari. E quelli di turno, come ben sottolineato da coach Attilio Caja nella conferenza stampa dell’altroieri, non sono per nulla della pasta che la classifica fa intendere.
Benvenuti a Reggio Emilia, terra di infortuni, cambiamenti e pericolosità offensiva rimasta per ora sotto traccia. Vedi il bollettino medico stagionale e ci leggi le sei sconfitte consecutive della squadra di Menetti: nell’ordine si sono esclusi dalla causa Cervi (ancora fuori), Nevels (ancora fuori), Chris Wright (arrivato per sostituire Nevels), Sanè, Reynolds (ora rientrato) e Della Valle (idem). Vedi i movimenti effettuati in entrata in corso d’opera e ci leggi la risalita delle ultime giornate (3 vittorie su 5 partite,
l’ultima in casa dei campioni d’Italia di Venezia): il “ragioniere” di livello Llompart (giunto per sostituire Wright) e il “sempre verde” James White. Aggiunti alla carburazione dei vari Della Valle (leader offensivo della squadra a quota 17,4 punti di media), Julian Wright (talento anarchico prone al fuori giri. Attenzione, però, Cain: questo è uno che dal palleggio attacca di atletismo spesso e volentieri) e Markoishvili (il cui tiro non sarà sempre confinato in percentuali sotto il 30%: nelle sei precedenti stagioni in Italia non è mai andato sotto il 38%…) fanno un tentativo di rinascita (con qualche passo falso soprattutto in Eurocup) che non può non reclamare quantomeno attenzione da chi aspetta la Grissin Bon sulla sua strada.