Un lungo documentario di quaranta minuti dedicato alla provincia di Varese, definita “provincia d’autore” dagli autori della trasmissione di Rai Tre Geo & Geo, andata in onda nel tardo pomeriggio di venerdì.
Il popolare programma condotto da ed dedicato alle bellezze dell’Italia, si è avventurato sin sul nostro territorio. Un lungo documentario che rappresenta anche un ottimo esempio di promozione del Varesotto, dei suoi laghi, delle montagne e dei suoi scenari naturali unici.
«La provincia di Varese è immersa per oltre metà nelle Prealpi lombarde, terra di laghi, di montagne, un paesaggio piacevole, arioso, tra i più belli d’Europa, che non ha dimenticato le sue antiche radici, le sue eccellenze e le sue storie» questa l’introduzione dei due inviati di Geo & Geo e .
Il racconto del Varesotto è partito dal lago di Varese, raccontando la storia degli ultimi due pescatori, del loro lavoro quotidiano, del cambiamento delle abitudini alimentari ma anche del mercato che ancora anima il pesce di lago. Le telecamere si sono poi spostate a Gavirate, per la precisione a Oltrona al Lago, dove è stata raccontata la storia della Corte dei Brut, una cascina storica che oggi è un ristorante e del suo menù ispirato alle ricette della prima guerra mondiale. Spazio poi alla città di Varese, in particolare ai Giardini Estensi e alla storia del giornalista e alla sua passione per il collezionismo musicale.
Dopo il capoluogo, gli inviati della trasmissione di Rai Tre si sono spostati verso il lago Maggiore, con tappa a Besozzo, un tempo piccolo centro tessile «la cui bellezza sta nell’essere circondato dai boschi e incastonato tra due laghi». Da Besozzo alla Valcuvia il passo è breve, con la visita alla Rocca di Orino e quindi ai fabbricatori di organi di Azzio. Telecamere poi a Bodio Lomnago e quindi a Cazzago Brabbia da e , che hanno raccontato la loro passione per i burattini, il teatro di carta e l’arte.
L’ultima parte del documentario è stata dedicata alla montagna; dopo un breve passaggio da Luino, terra di Piero Chiara, ecco la Val Veddasca, il Roccolo, Curiglia e le storie di milanesi che hanno deciso di abbandonare il caos della città per venire a vivere sui monti del Varesotto e diventare quindi allevatori, produttori di formaggi o erboristi, con chiusura dedicata a Brinzio e alla produzione di castagne.