Giovio gli scalda i guantoni in apertura di partita e gli fa anche un favore visto il freddo. Per il resto della partita, osserva.
Spinge con meno impeto del solito ma comunque con costanza.
Piazza i sacchi di sabbia davanti all’area di rigore e ci si siede sopra. Non passerà nessuno di lì.
Si siede al fianco di Rudi e non fa fatica a contenere una Varesina deludente. Una sola defaillance nel primo tempo quando calcola male una palla alta.
Ottima partita, sempre presente come opzione offensiva e incisivo e pericoloso con i suoi cross, innescato da Zazzi.
È un bel toro, quando mette in moto la gamba è difficile fermarlo. Si vede che la condizione non è ideale perché cala vistosamente alla distanza.
Ordinato e pulito come sempre, presente come sempre. Fa tutto come sempre, da inizio stagione, ed è un merito.
Cosa ci fa in Serie D? Francamente interessa poco, perché averlo e poterlo ammirare in un campionato di vacche magre è un piacere. Pulizia di tocco, fosforo, interdizione, fa tutto e lo fa bene.
Dopo mesi da dimenticato e da ultimo della panchina, per forza di cose si ritrova titolare e dimostra che non è poi così male nonostante sia leggerino e un po’ fumoso (BATTISTELLO 6: entra con il giusto atteggiamento e sbaglia poco).
Il solito sacrificio per cercare di emergere in un ruolo che non è suo ma che deve ricoprire per necessità. Però gli passano tra i piedi un paio di occasioni davvero interessanti che non sfrutta.
Viene schierato alto, se la cava bene pur cercando sempre qualche ricamo di troppo. Non ha lo spunto di Repossi, ma confeziona alcune giocate pregevoli (BA 6: i piedi non sembrano raffinati ma ha voglia di correre e di metterci la gamba nei contrasti. Alla fine serve questo spirito).
Bravo a fare di necessità virtù, a dare un gioco e un’anima a una squadra che sembrava persa e che ora deve giocare per altri obiettivi. Gli manca un attaccante, forse due o tre, ma ora è purtroppo l’ultimo dei problemi.