– Producevano capi di abbigliamento originali di grandi griffe della moda, ma la metà della manodopera non era regolare: dei 21 lavoratori impiegati in ditta, infatti, cinque erano in “nero”, ma regolari sul territorio nazionale, mentre altri cinque erano addirittura irregolare in Italia.
Una situazione surreale, visto che per i grandi marchi per i quali lavoravano (anzi lavorano tuttora) l’attività procedeva “full time”, 24 ore al giorno, senza sosta. Il capannone “incriminato” si trova in via XXIV Maggio a Lonate Pozzolo. Gli agenti del commissariato di Gallarate della Polizia sono intervenuti all’interno della struttura di via XXIV Maggio grazie a una segnalazione raccolta di recente. Insieme ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno predisposto il sopralluogo, scattato in orario serale mercoledì 13 dicembre.
Un sopralluogo che ha fatto emergere una situazione di lavoro sommerso molto singolare vista la natura della produzione dell’attività lavorativa.
Si parla di importanti marchi della moda milanese. Prodotti originali che sarebbero stati realizzati da un’azienda, il cui titolare è un cittadino cinese di 37 anni, regolare sul territorio nazionale, composta per oltre la metà della forza lavoro da irregolari, tra lavoratori in “nero” e veri e propri clandestini. I 21 lavoratori sono tutti cinesi.
L’uomo è stato denunciato a piede libero per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, insieme ai 5 operai irregolari. È stato contestato dal punto di vista penale un abuso edilizio per gli alloggi di fortuna ricavati all’interno del sito produttivo.
Alla società sono state contestate diverse multe: in particolare per quel che riguarda le violazioni delle norme sulla sicurezza sono state elevate multe per 43.570 euro; per quanto riguarda le sanzioni, rispetto al lavoro nero ha raggiunto multe per 69.000 euro, mentre per i mancati versamenti in fatto di contributi non versati sono state comminate sanzioni pari a 13.000 euro.
L’attività produttiva è stata sospesa per pochi giorni visto che dopo aver pagato la multa da 2.000 euro, tutto è ripreso regolarmente. Il 19 dicembre la polizia ha effettuato un nuovo controllo dal quale è emerso un nuovo lavoratore in “nero” che è valso nuove sanzioni.