Padre e figlio violenti a scuola: arrestati per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I due si sono presentati in un istituto scolastico varesino pretendendo di avere informazioni su due minorenni. Di fronte alle giuste rimostranze del personale scolastico hanno dato in escandescenza. Senza smettere di avere comportamenti violenti nemmeno quando è arrivata la polizia di Stato.
È successo l’altra mattina in un istituto scolastico varesino, dove per primo si è presentato un trentasettenne chiedendo di aver accesso ad alcuni documenti riservati riguardanti i figli. Vani i tentativi del dirigente scolastico che ha cercato di convincere l’uomo a presentare una richiesta scritta: si trattava infatti di documenti riguardanti dei minorenni, impossibile fornire quelle informazioni senza seguire la procedura.
Forte di essere “il padre”, come ha continuato a ripetere il trentasettenne, l’uomo non ha smesso di essere aggressivo. Anzi, col trascorrere dei minuti la tensione è cresciuta a tal punto che per il personale didattico è stato necessario allertare la questura. Sono intervenute due volanti e gli agenti hanno faticato parecchio a riportare lo scalmanato alla ragione.
A questo punto, però, è comparso sulla scena anche il padre, del trentasettenne, un pensionato di 66 anni,che ha iniziato a sua volta a insultare poliziotti e personale scolastico. Facendo affidamento sulla presenza del padre, il trentasettenne è tornato a dare in escandescenza.
I due si sono addirittura scagliati contro gli agenti, colpendoli con calci e pugni e venendo bloccati solo grazie all’arrivo di un altra pattuglia della polizia di Stato. Padre e figlio sono stati arrestati e processati per direttissima: dopo la convalida dell’arrestato sono stati sottoposti all’obbligo di firma giornaliera nella caserma dei carabinieri. Sono liberi ma dovranno presentarsi a processo a marzo per rispondere delle accuse mosse nei loro confronti. Non è stato per ora possibile accertare cosa abbia scatenato la furia dei due.
A quanto pare ci sarebbero, alla base del comportamento del trentasettenne e del sessantaseienne, problemi per l’affidamento dei figli minori. Una brutta vicenda familiare.
Una lite tra coniugi sfociata in una sfuriata consumatasi a scuola. Gli inquirenti non hanno voluto fornire il nominativo dell’istituto scolastico dove il fatto è avvenuto per tutelare i minori coinvolti gioco forza nell’accaduto.