In Italia, dove l’85% delle merci per arrivare nei supermercati viaggia su strada, l’aumento record dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto a cascata sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. Lo sottolinea Coldiretti Varese in riferimento al balzo record del costo dei carburanti, con effetti che si estendono all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie, che ne sta già subendo le conseguenze da settimane.
I costi della logistica arrivano ad incidere, secondo una analisi di Coldiretti su dati Ismea, attorno ad 1/3 del totale dei costi per frutta e verdura.
L’ Italia, che sconta un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, ha un costo medio chilometrico del trasporto pesante per le merci pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di Francia (1,08 euro/chilometro) e Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia. Tutto ciò si ripercuote sulla tenuta dell’export del Made in Italy, di cui il sistema agroalimentare è la punta di eccellenza.
«In tale ottica il Pnrr può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo», conclude il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori nel sottolineare «l’importanza di dotare il Paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale».