Era già stato arrestato ed espulso dall’Italia lo scorso agosto. Poi si è procurato dei documenti falsi (patente e passaporto) ed è tornato sul nostro territorio per operare nel suo “settore”, quello della droga.
E’ la storia di un giovane albanese, che i carabinieri di Luino, impegnati in un normale controllo stradale sulla provinciale di Cunardo, hanno trovato in possesso di ben 30 dosi di cocaina che nascondeva in macchina oltre a banconote di vario taglio per il valore di 1.600 euro. Con se l’uomo aveva documenti nuovi di zecca che hanno insospettito i militari: portato in caserma e foto segnalato, le impronte digitali hanno rivelato la sua reale identità, non corrispondente a quella indicata dai documenti contraffatti.
A questo punto sono scattati ulteriori approfondimenti ed è emerso che quello del giovane albanese era un nome già noto alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana. A suo carico infatti c’era già un’espulsione dal territorio nazionale già eseguita con il rimpatrio avvenuto nell’agosto 2021.
L’uomo però non si è dato per vinto e si è procurato una nuova “identità” in Albania per poter tornare nel nostro Paese e dedicarsi alle sue attività illecite, scoperte nuovamente dai carabinieri.
Fatale il controllo stradale, è stato dichiarato in arresto per ingresso clandestino in Italia, detenzione di stupefacenti e possesso di documenti di identità falsi. L’iter per una volta è stato semplice e rapido: dopo essere stato tradotto in carcere, a Varese e l’udienza di convalida in cui è stato sottoposto all’obbligo di firma, le Autorità amministrative che ne hanno ordinato la nuova espulsione. Venerdì scorso, i carabinieri di Luino hanno così provveduto al suo accompagnamento presso l’aeroporto di Bologna con un volo diretto a Tirana. Per lui vige ora il divieto di poter fare ingresso nuovamente in Italia per i prossimi 5 anni. Fine della storia. Per ora.