“Liber A mente” è un progetto culturale nato alla Fondazione Monsignor Comi di Luino che nasce dall’idea di stabilire dei punti di contatto vòlti al dialogo e alla condivisione, soprattutto in un contesto in cui gli anziani possono sentirsi soli: la RSA di via Forlanini, secondo il magistrato-scrittore Giuseppe Battarino, ultimo pretore di Luino, deve diventare «un luogo dove raccontarci storie, invitando a partecipare chi sta fuori e, viceversa, portando all’esterno il valore di questo progetto».
Questa intuizione del Consiglio d’amministrazione e del presidente della Fondazione Gianluca Vissi ha trovato il suo primo donatore proprio in Battarino, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese, che ha dato alla causa 101 opere. Durante la presentazione del progetto – avvenuta ieri, venerdì 24 giugno, al Comi -, Battarino ha detto che al progetto «hanno contribuito anche altri giudici del Tribunale di Varese». E a essa hanno partecipato numerose autorità, tra cui il sindaco di Luino, Enrico Bianchi, il suo predecessore Andrea Pellicini, i consiglieri regionali Emanuele Monti e Giacomo Cosentino, il direttore di ATS Insubria, Lucas Maria Gutierrez, e il direttore generale della Fondazione, Danilo Benecchi.
L’idea di questo progetto, incentrato sui libri e sulla lettura, è quella di creare una sorta di biblioteca itinerante per creare un patrimonio culturale, oltre che sociale, dopo questi due anni di pandemia. Tra le iniziative in programma ci sono anche la “Giornata del racconto” e il “Libro sospeso”.