Il gruppo farmaceutico svizzero Novartis taglierà 8.000 posti di lavoro nel mondo, ovvero poco più del 7% della sua forza lavoro, di cui 1.400 in Svizzera nell’ambito della riorganizzazione delle sue attività. Ad aprile, il gruppo, che impiega 108.000 persone in tutto il mondo, ha presentato una semplificazione della sua struttura, prevedendo in particolare di combinare l’oncologia e le altre sue attività farmaceutiche all’interno della stessa divisione.
Novartis non ha fornito alcuna indicazione sui tagli dei posti di lavoro, ma diverse testate del gruppo di stampa svizzero Tamedia hanno rivelato i dettagli delle cifre, comprese quelle per la Svizzera, dove il gruppo attualmente impiega 11.600 persone. In una mail inviata ai dipendenti, l’amministratore delegato Vas Narasimhan ha spiegato che la nuova struttura sarà “più leggera e più semplice” ma che “purtroppo porterà a tagli di posti di lavoro”, ha rivelato il quotidiano svizzero di lingua tedesca Tages-Anzeiger.
Un anno fa l’annuncio dell’abbandono di Locarno
Esattamente un anno fa Novartis aveva deciso di abbandonare – in maniera graduale entro la fine del 2023 – le attività di analisi di controllo qualità per i propri prodotti nel sito di Pharmanalytica a Locarno.
La chiusura – precisava il colosso farmaceutico – è legata “al calo della domanda” per il tipo di attività svolta in Ticino e porterà alla cancellazione di una cinquantina di posti di lavoro. “Siamo consapevoli dell’impatto che questo annuncio avrà sui nostri colleghi e sulle loro famiglie”, sottolineava il responsabile dell’azienda Leandro Checchinato. “Faremo tutto ciò che rientra nelle nostre ragionevoli possibilità per aiutare i nostri collaboratori ad affrontare questo difficile momento”, aveva aggiunto.
La fase di consultazione, era precisato nella nota, è già stata avviata e Novartis garantirà “pieno sostegno” ai lavoratori che perderanno il proprio posto attraverso “un piano sociale che comprende – tra le varie misure – anche pacchetti di buonuscita e prepensionamento”.