Dall’ultimo rapporto dello SWE – lo Snow Water Equivalent, termine con cui si designa l’unità internazionale per misurare rigorosamente l’entità del manto nevoso – risulta che l’innevamento su tutte le montagne lombarde è notevolmente inferiore alla media degli ultimi 15 anni. Lo scioglimento repentino della poca neve caduta in inverno, inoltre, mette anche a rischio la disponibilità di riserva idrica a rilascio graduale per i bacini della regione, mettendo in pericolo anche tutte le altre scorte di acqua.
I rilievi sono stati effettuati a quote elevate a integrare i dati raccolti in continuo attraverso la capillare rete di stazioni nivometeorologiche automatiche presenti sul territorio montano lombardo a quote inferiori. I ghiacciai maggiormente interessati dai carotaggi e dalle misure dell’altezza del manto di neve sono stati i seguenti: ghiacciai del Vioz e Dosegù nel Sottogruppo Cevedale-San Matteo; ghiacciaio di Alpe Sud sul Monte Sobretta; ghiacciaio dei Vitelli nel Sottogruppo Ortles-Cristallo; ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana nel Gruppo dell’Adamello; ghiacciai di Fellaria Orientale e Occidentale nel Gruppo del Bernina.
Intanto, in piena crisi idrica, sui social sono spuntati i No Sic, i negazionisti della siccità, che pensano che il problema non esista, sostengono che i fiumi siano pieni di acqua e invitano gli altri a tenere i rubinetti aperti per dimostrare che la questione della carenza idrica e della crisi climatica sia tutta una farsa, contribuendo sempre più allo spreco.