GALLARATE – I Carabinieri della Compagnia di Gallarate hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre giovani pregiudicati (un cittadino italiano e un albanese di 20 anni e un brasiliano di 19 anni) residenti a Gallarate, Sumirago e Cassano Magnago, per i delitti di danneggiamento aggravato, minaccia aggravata, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere. L’indagine che ha portato al provvedimento restrittivo da parte del gip del Tribunale di Busto Arsizio, è nata a seguito di un violento pestaggio avvenuto il 13 maggio scorso nelle vicinanze di una palestra di arti marziali di Somma Lombardo.
La lite in discoteca e la caccia all’uomo
Quel giorno, i tre presunti responsabili dei reati si sono aggirati nel Paese alla ricerca di un coetaneo che volevano picchiare per vendicarsi di un litigio avuto qualche giorno prima in una discoteca di Gallarate. Dopo aver raggiunto l’abitazione di residenza del ragazzo senza trovarlo e aver fracassato il citofono della sua casa con una grossa mazza da muratore, hanno minacciato la madre che si era nel frattempo affacciata al balcone, preoccupata per quanto stava accadendo.
La furia cieca: massacrati due clienti di una palestra
Successivamente si sono diretti nella palestra dove pensavano di poterlo incontrare. Le loro intenzioni hanno destato sin da subito apprensione nei passanti della zona che hanno notato il modo di fare turbolento del gruppo – il cittadino albanese ha infatti iniziato a lanciare delle sedie di plastica che si trovavano nel cortile, tanto che due clienti della palestra (padre e figlio), si sono avvicinati per cercare di capire cosa stesse accadendo, venendo aggrediti dal branco con calci, pugni e un matterello.
Un giovane con la testa spaccata
Le due vittime sono state soccorse dai sanitari del 118 e trasportate, in codice giallo e rosso, all’ospedale di Gallarate, dove il papà, che ha ricevuto un pugno sul naso, è stato giudicato guaribile in dieci giorni di prognosi per frattura delle ossa nasali, mentre il figlio, sul quale la banda si è accanita, è stato giudicato guaribile in cinquanta giorni per una frattura cranica.
Le indagini e gli arresti: i tre in carcere a Busto
Gli indagati erano riusciti a dileguarsi nelle vie limitrofe prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I militari della stazione di Somma Lombardo intervenuti per primi sul posto, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Busto Arsizio e con i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Gallarate, hanno avviato numerosi accertamenti che hanno consentito, in particolare tramite l’ascolto dei testimoni presenti e la visione delle telecamere di video sorveglianza comunale, di acquisire elementi di prova a carico dei tre ragazzi che sono stati portati nel carcere di Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria.