BUSTO ARSIZIO – La Chirurgia generale dell’Ospedale di Busto Arsizio conquista una nomina di grande autorevolezza. È stata, infatti, individuata quale Centro di riferimento per il Corso di Alta Formazione in Chirurgia colorettale, conferitole dalla Scuola Nazionale Ospedaliera di Chirurgia (SNOC).
«Questo prestigioso riconoscimento pone la chirurgia bustocca nel ristretto novero dei Centri deputati a tracciare la rotta della chirurgia del colon e del retto in Italia, attraverso un percorso formativo a più tappe, che prevede un modulo teorico, condiviso con gli altri Centri di formazione in Italia, e un successivo percorso di formazione pratica e frequenza in sala operatoria per i discenti» commenta il dottor Ildo Scandroglio, Direttore della Divisione di Chirurgia generale dell’Ospedale di Busto Arsizio. «Sono grato all’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani per averci individuato come Centro di riferimento della Scuola Nazionale di Chirurgia. Il proposito è quello di fornire una formazione di alto livello che riesca a coniugare la conoscenza delle evidenze scientifiche con la loro applicazione attraverso le moderne tecnologie».
Il Corso, accreditato presso Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) per l’educazione continua in medicina, si propone di impartire una formazione avanzata e pratica in chirurgia colorettale attraverso un programma didattico di 144 ore di formazione mista (blended), suddiviso in differenti moduli di formazione teorica e tirocinio pratico. Agli studenti sarà data facoltà di scegliere in base alla prossimità geografica e alle preferenze personali il Centro di riferimento e i Centri di tirocinio di afferenza, dove seguiranno il programma didattico del Corso. I Centri di riferimento sono undici in tutta Italia, tra cui l’ASST Valle Olona, scelta grazie all’esperienza in materia, ai volumi, all’impatto scientifico.
«Il nostro percorso di Chirurgia colorettale è partito proprio da Busto Arsizio molti anni fa, con una delle prime esperienze di chirurgia laparoscopica in Italia» ricorda il dottor Scandroglio. «Successivamente si è sviluppato, consolidato e affermato in altre realtà ospedaliere, attraverso un gruppo di lavoro del quale alcuni membri operano altrove mentre altri collaborano ancora con me. Negli anni il nostro team si è fatto conoscere a livello nazionale ed internazionale, sviluppando preziose collaborazioni, partecipando ad importanti convegni, pubblicando su riviste prestigiose. Recentemente abbiamo organizzato l’ultimo Congresso nazionale di Chirurgia di Milano e ora questo ulteriore tassello che ci inorgoglisce».
Un tassello, ma di certo non un traguardo. «Il nostro settore è in continuo, costante sviluppo. Lavoriamo quotidianamente per ampliare le basi culturali e le conoscenze tecniche, sempre con un focus preponderante sulle tecnologie mininvasive».
Un ampliamento che passa necessariamente dalla formazione, parola chiave. «Formazione è un concetto di cui negli ultimi anni si è spesso parlato abusandone, ovvero non facendo seguire i fatti alle belle parole. Per questo motivo ACOI (Associazione chirurghi ospedalieri italiani) ha riconosciuto la necessità di diffondere capillarmente sul territorio nazionale le buone pratiche cliniche e chirurgiche attraverso la Scuola Nazionale di Chirurgia. Non è facile fare formazione, nemmeno quella interna, in un periodo post-pandemico come questo. La contrazione degli spazi operatori, le carenze di organico che dirottano gli specialisti verso altre mansioni in Ospedale, le pressanti liste di attesa accumulate limitano le possibilità di formazione reale. Tuttavia dobbiamo farci trovare pronti e aggiornati, perché se queste criticità verranno risolte (come tutti ci auguriamo), la qualità dei professionisti e del lavoro svolto resterà alta», conclude il dottor Scandroglio.
La Direzione Generale ASST Valle Olona: «La Chirurgia generale dell’Ospedale di Busto, diretta dal dottor Scandroglio, si riconferma come punto di riferimento formativo importante per presenza di professionalità e dotazione tecnologica».