A 24 anni dall’ultimo successo azzurro del 1982 la Coppa del mondo varca i confini delle Alpi e torna in Italia. La nazionale italiana ha infatti sconfitto la Francia per 6-4 dopo i calci di rigore nella finale dei Mondiali 2006 giocata a Berlino. I tempi supplementari erano finiti sull’1-1. L’Italia vince la Coppa del mondo per la quarta volta, ricambiando il favore alla Germania, che vinse i mondiali del 1990 in casa degli italiani.
Inizia male la partita degli azzurri: già al settimo minuto Marco Materazzi entra in ritardo su Malouda, le immagini mostrano che il francese è stato appena sfiorato, ma è sufficiente per l’arbitro argentino Horacio Marcelo Elizondo per fischiare il calcio di rigore. Zinedine Zidane, capitano francese alla sua ultima presenza in nazionale, non sbaglia: con un cucchiaio potente, ma molto rischioso, il francese colpisce la traversa, ma la palla salta dentro la linea di porta, ed è 1 a 0.
La partita si innervosice presto, diversi cartellini gialli nei primi venti minuti di gioco (uno anche per Gianluca Zambrotta); l’Italia è scioccata, ma al 19′ Materazzi riscatta il proprio fallo: calcio d’angolo di Andrea Pirlo e salto di Materazzi, che lascia a terra il suo marcatore (il non basso Patrick Vieira) e insacca alle spalle di Fabien Barthez.
L’Italia ritrova la calma, e per tutto il primo tempo riesce a gestire la partita. Tuttavia il pressing francese soffoca il gioco italiano, e quindi gli azzurri sono costretti a giocare palle alte che però raramente centrano il bersaglio. Francesco Totti e Simone Perrotta non riescono ad entrare in partita, lasciando i compagni a subire il pressing dei transalpini e le grandiose giocate di Zidane e Thierry Henry. Tuttavia, l’Italia riesce a non impegnare Gianluigi Buffon, e anzi crea molte buone occasioni, come quella di Luca Toni, che riesce a stampare il pallone sulla traversa con un colpo di testa. Tuttavia, il primo tempo finisce 1 a 1.
Nel secondo la musica cambia: la Francia asfissia il gioco italiano e si rende pericolosissima. Per fortuna un grande Fabio Cannavaro riesce a guidare la difesa e a fermare Henry, che in area, grazie al disturbo del capitano azzurro, può solo tirare fiaccamente fra le mani di Buffon. Totti non riesce a far girare il gioco in attacco, e la Francia ne approfitta per cingere d’assedio la porta italiana. Marcello Lippi, ct azzurro, decide quindi di togliere il romanista per far entrare Daniele
De Rossi, insieme a Perrotta, che esce per far posto a Iaquinta. Al 25′ pericolosissima punizione di Zidane, che solo la mano di Buffon salva dalla rete, quindi è Toni che si rende pericoloso con una girata che impegna Barthez. I cambi di Lippi non danno frutti, ed è la Francia a dominare: la difesa italiana, tuttavia, rimane vigile e salva la partita. Al 41′ esce Mauro German Camoranesi per far posto ad Alessandro Del Piero, una mossa che non cambia la partita, ma che nelle intenzioni di Lippi serve a salvare i calci di rigore, ormai probabili. Finisce anche il secondo tempo, con lo stesso risultato.
Nei tempi supplementari la partita si fa ancora più nervosa, perché la stanchezza si fa sentire. Il pericolo più grande viene dai francesi, che dominano a centrocampo: Ribery, al 9′ del primo tempo supplementare, manda di pochissimo fuori. Ma il francese è stanco, e il ct Domenech decide di far entrare in campo il castigatore di Italia – Francia finale dell’Europeo 2000, David Trezeguet. Il baricentro francese si sposta dunque in avanti e Zidane, lasciato solo in area al 13′, non ha difficoltà ad incornare il pallone in direzione di Buffon. Ma il portierone azzurro si dimostra all’altezza della situazione e con una parata d’istinto manda sopra la traversa. All’inizio del secondo tempo esce Henry, stremato, per far posto a Wiltord, altro eroe francese che segnò il 2-1 che sconfisse l’Italia a Rotterdam.
Al 3′ minuto la Francia è sotto choc: il capitano francese, Zidane, eroe simbolo del calcio francese, reagisce al gioco di Materazzi, rifilandogli una incredibile testata al petto che lascia l’azzurro a terra. L’arbitro non vede l’azione, ma scorge Materazzi a terra e ferma il gioco. Buffon esce dai pali e protesta con il guardalinee, ma l’arbitro insiste di non aver visto. Dopo un rapido consulto con il guardalinee, Elizondo prende dal suo taschino i cartellini, e mostra il rosso a Zidane, intimandogli di abbandonare il campo. Zidane abbandona la maglia francese nel peggiore dei modi, rovinando irrimediabilmente una carriera brillante fino a quel momento. Ma lo spettacolo deve continuare, l’Olympiastadion di Berlino reclama un vincitore, e la Francia, in dieci, perde smalto, ma non la grinta e si rende sempre più pericolosa degli italiani, che però hanno una difesa più organizzata e respingono ogni attacco.
I supplementari finiscono 1 a 1. Comincia la lotteria dei rigori.
L’Italia è la prima a battere: Andrea Pirlo segna, ma la Francia risponde subito con Wiltord. Tocca quindi a Materazzi, che non sbaglia. Il successivo rigore consuma la tragedia per la Francia: Trezeguet sul dischetto colpisce la traversa (come fece Luigi Di Biagio in Francia ’98, regalando ai francesi l’accesso alle semifinali), e l’Italia si vede in vantaggio. Tocca quindi a De Rossi e ad Abidal, che non sbagliano. Poi tocca a Del Piero e a Sagnol, che mettono in rete. La responsabilità della vittoria è tutta sulle spalle di Fabio Grosso: se segna, l’Italia è campione del mondo. Ma l’italiano non sbaglia, Barthez non indovina l’angolo e non può fare altro che vedere la palla entrare nella porta, consegnando all’Italia il quarto titolo mondiale. Il capitano Cannavaro, dopo una festa tricolore, può alzare la coppa, come Dino Zoff in Spagna 24 anni prima.