MILANO – La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e le attività coprono il 69% del territorio. Allo stesso modo, è capofila nel Paese per richiesta di modernizzazione. Lo dicono i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, presentati in occasione del Convegno “Tech & startup. Food, wine e hospitality. Produttori delle eccellenze a confronto” promosso dalla Regione Lombardia e da Gambero Rosso.
Fontana: “Il nostro è un comparto d’eccellenza”
Secondo l’osservatorio, l’industria 4.0 in agricoltura ha registrato nel 2019 un valore di 450 milioni di euro, con un incremento del 22% sull’anno precedente. “Sappiamo bene quanto sia importante l’innovazione per la filiera agricola, agroalimentare e della ristorazione”, osserva il presidente della Regione, Attilio Fontana. “Il nostro è un comparto d’eccellenza con un posizionamento strategico nello scenario nazionale e mondiale. Temi come la digitalizzazione e le nuove tecnologie sono driver di sviluppo e crescita per il settore come per tutta la Regione”. Per il presidente, “la forza della Lombardia poggia di certo sulla qualità dei prodotti ma anche su attori attenti e ricettivi, capaci di promuovere e valorizzare il territorio, supportare le imprese agricole, e soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori”.
Rolfi: “Agroalimentare e innovazione tecnologica connubio essenziale per imprese e sostenibilità”
Agroalimentare e innovazione tecnologica è un “connubio essenziale per l’economia italiana del futuro sia per la redditività delle imprese che per la sostenibilità ambientale” spiega l’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi. Accanto a questo, “serve un racconto efficace con ambasciatori del territorio che sappiano diffondere e comunicare le nostre eccellenze”.
In occasione del convegno, che ha visto dialogare oltre venti realtà impegnate in tecnologie per i comparti di vino e olio, packaging, ristorazione e startup, è stata presentata la terza edizione di “The Best in Lombardy” di Gambero Rosso. Soddisfatto il presidente, Paolo Cuccia, che sottolinea quanto “i momenti di confronto sono fondamentali per il settore agroalimentare”.