VARESE – L’accusa è di quelle gravi e moralmente laceranti: adescamento di minorenni. Un ex animatore di 28 anni dell’oratorio di Travedona Monate è finito sotto processo a Varese con un capo di imputazione per il quale è prevista una pena da uno a tre anni di reclusione.
I messaggi, la scoperta dei genitori e le accuse
La vicenda risale al 2017 e vede coinvolto appunto il giovane ex operatore educativo e un ragazzino di 14 anni che frequentava le attività della parrocchia. Il caso nasce dalla scoperta dei genitori di quest’ultimo di alcuni messaggi trovati sullo smartphone del figlio. Comunicazioni che avrebbero avuto un intento chiaro ed esplicito e che avrebbero fatto emergere il desiderio dell’accusato di avere dei rapporti sessuali con il 14enne.
Secondo quanto è emerso, in una di quelle chat il giovane avrebbe proposto alla presunta vittima un passaggio in auto con lo scopo di appartarsi per consumare un rapporto intimo. Avendo ricevuto un rifiuto l’ex animatore avrebbe invitato il ragazzino a non informare i genitori dell’accaduto.
In seguito alla denuncia della famiglia, la Procura della Repubblica di Varese ha quindi contestato al 28enne il reato di adescamento di minorenne.
La difesa: messaggi estrapolati, nessuna rilevanza penale
Un’accusa respinta dall’imputato che sarà atteso nel mese di novembre al dibattimento nel corso del quale è previsto l’esame di alcuni testimoni. Secondo la difesa del giovane, rappresentato dall’avvocato milanese Adriana Santus, i messaggi oggetto di contestazione sono stati estrapolati da un più ampio contesto e interpretati in un senso parziale. Parole che – si sostiene – se lette in modo completo non sarebbero penalmente rilevanti.