ALBIZZATE Minaccia di buttarsi dalla gru del cantiere dove lavora, strozzato dalla crisi economica e senza stipendio. E’ il dramma di un operaio, quarant’anni residente a Leggiuno, che ieri mattina dalle 11 ha passato quasi tre ore asserragliato in cima ad una gru, in via Volta ad Albizzate, per protestare contro il presunto mancato pagamento dello stipendio del mese di dicembre e ad alcuni aspetti legati alle condizioni di sicurezza nei cantieri. L’uomo non ha retto alla pressione crescente della crisi economica che avanza.
Con i costi che si fanno sentire più che in passato e il lavoro meno scontato di un tempo. Così, sotto la spinta dell’esasperazione, ha tentato di far sentire la propria voce con un gesto forte, che ha suonato come un campanello d’allarme: si è arrampicato in cima ad una gru e a una ventina di metri da terra ha dato sfogo alle sue preoccupazioni, rivendicando il salario e il diritto a lavorare in sicurezza.
Grande è stato il dispiegamento di mezzi in seguito all’allarme. Sul posto, oltre all’immancabile piccola folla di curiosi, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Gallarate e i vigili del fuoco con un’autopompa e un’autoscala da Busto, un gruppo speciale Saf di Varese e un mezzo del comando di Milano, dotato di un grande cuscino gonfiabile che sarebbe servito per scongiurare i rischi di un’eventuale caduta dall’alto. Ci sono volute più di 2 ore e 30 minuti di trattative e di dialogo per convincere l’uomo a scendere. Ha parlato con alcune persone e alla fine ha abbandonato la gru.
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