MILANO – Guidava la Smart intestata alla ditta per cui lavora ma era sotto effetto di droghe, con un gamba rotta e non ha mai preso la patente. É stato arrestato Nour Amdouni, il 20enne di origini marocchine che lo scorso 9 agosto, intorno a mezzanotte, ha investito e ucciso un ragazzino di 11 anni, Mahanad Moubarak, mentre andava in bici in via Bartolini, in zona Gallaratese a Milano. Pesanti le accuse a carico del 20enne, difeso dall’avvocato Paola Verga. Amdouni dovrà rispondere di omicidio stradale con l’aggravante di aver guidato in “stato di alterazione psico fisica” e di essersi dato alla fuga dopo l’incidente.
A dare notizia del suo arresto è la Procura di Milano con un comunicato. Dalle indagini è emerso che nelle analisi del sangue del 20enne c’erano tracce di Thc. Non solo. Il ragazzo aveva anche “un impedimento fisico costituito dall’avere la gamba sinistra ingessata”. Il 20enne ha perso il controllo dell’auto e ha travolto il ragazzino. L’impatto è stato “violentissimo”. La bici è stata sbalzata per una ventina di metri sul marciapiede mentre il corpo dell’11enne è stato allontanato per alcuni metri sull’asfalto. I soccorsi sono arrivati in pochi minuti, ma per il ragazzino non c’è stato nulla da fare.
Quando, intorno alle 4.30 il 20enne si è costituito alla polizia locale, ha cercato di spiegare perché, invece di prestare soccorso, ha preferito allontanarsi. “Il ragazzino è spuntato all’improvviso. Non mi sono fermato perchè non ho la patente”, ha cercato di dire Amdouni. Il piccolo Mohanad stava pedalando per le strade deserte mentre aspettava che il papà Abdallah, titolare del ristorante rosticceria El Sultan, aperto nel vicino viale Monte Ceneri, terminasse di servire tutti i clienti.
Da quando la mamma del ragazzo, un anno fa, era morta d’infarto ad appena 41 anni ad occuparsi dell’11enne erano il padre e la sorella Rawan, che frequenta l’università. Il papà, non vedendo tornare il figlio, è uscito per cercarlo. Mentre era in strada, ha sentito avvicinarsi la sirena dell’ambulanze e solo dopo aver svoltato in via Bartolini ha visto una scarpa da tennis sull’asfalto. E ha capito che per il bambino non c’era più nulla da fare.