Il lupo ‘torna’ nei boschi lombardi, i progetti per proteggere la specie

L’esodo estivo per molti ha preso la strada delle montagne, che rappresentano ben il 41% del territorio della nostra bella Regione. Dove il vero valore aggiunto è determinato dalle strutture di accoglienza, dai servizi, dai magnifici paesaggi e dalla biodiversità. Biodiversità che si è recentemente arricchita con la presenza del lupo.

Il lupo, leggiamo su lombardianotizie.online che Regione Lombardia segue proprio questa specie protetta con dedicate attività di monitoraggio. Non solo, nell’ambito del progetto europeo Life WolfAlps Eu, la nostra regione partecipa a diverse iniziative. Una di queste progettualità è un percorso formativo che prevede azioni di antibracconaggio attraverso un nucleo cinofilo antiveleno. Questo progetto, volto a favorire la coesistenza armonica del lupo con le attività antropiche.

I bocconi avvelenati costituiscono infatti una seria minaccia per la conservazione del lupo e della fauna in genere.

A tal proposito va ricordato inoltre che Regione Lombardia investe sulla prevenzione e sul supporto alle categorie più impattate dalla presenza del lupo, tra questi gli allevatori di bestiame.

Negli anni la Regione ha messo a disposizione risorse per la protezione delle produzioni agricole e zootecniche attraverso bandi realizzati con Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste).

Oltre a questo, grazie al progetto LIFE Wolfalps EU sono nati “I cammini di coesistenza”, che hanno come tema la compresenza di persone e lupi sulle Alpi.

Questa iniziativa permette a chi vorrà partecipare di esplorare diversi percorsi. I territori toccati sono la Val Belviso, la valle più orientale del Parco delle Orobie Valtellinesi (Sondrio). Un’altra opportunità che coinvolge le valli Brembana, Seriana e Scalve nel Parco delle Orobie Bergamasche (Bergamo) consente di visitare aree potenzialmente interessate dalla presenza del lupo. E infine per chi desidera vivere un’esperienza immersiva è possibile mettersi sulle tracce dei primi branchi nelle terre dell’alto Oglio e della “Guerra Bianca” tra il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco dell’Adamello.