La crisi energetica ed i conseguenti timori che si stanno addensando in previsione dell’arrivo della stagione fredda hanno portato il Consiglio Federale della Svizzera a discutere di interruzioni alle forniture di gas e di contingentamenti all’utilizzo della corrente elettrica.
Il dibattito è aperto esattamente come in Italia, con la differenza che il Governo Federale di Berna, e anche quello del Canton Ticino, stanno già elaborando piani e proposte, e la popolazione si sta preparando all’inverno con accorgimenti ed acquisti mirati.
In particolare, come si legge sui quotidiani Ticinesi, le istituzioni pubbliche svizzere stanno già attuando una campagna di sensibilizzazione sulla popolazione e sulle imprese volta a informare su come, grazie a misure attuabili rapidamente, la popolazione e l’economia possono contribuire a ridurre il consumo energetico. L’esempio primario riguarda il riscaldamento: un grado in meno consente di risparmiare anche il 6% di energia. L’obiettivo è di ridurre i consumi del 15% durante il periodo ottobre 2022- marzo 2023. Se le opere di sensibilizzazione non riusciranno nell’intento sperato, scatteranno le restrizioni che potrebbero prevedere chiusura di attività e interruzioni di energia in determinati orari.
Sul quotidiano ticinese Tio è apparso un articolo che dà alcuni suggerimenti per affrontare l’inverno in caso di interruzioni o razionamento dell’energia elettrica. Conservazione dei cibi, scorte di acqua, batterie, torce, pannelli solari, generatori di corrente e soldi in contanti. Tanti suggerimenti utili che rendono l’idea di come, oltre confine, si stiano preparando con realismo e calma ad uno scenario plausibile e che renderà inevitabile anche in Italia l’adozione di misure straordinarie di risparmio energetico. A differenza dell’Italia va detto che la Confederazione Elvetica non ha impianti di stoccaggio del gas, ma può beneficiare in compenso di energia nucleare prodotta da 4 centrali nucleari.