Era previsto per ieri, lunedì 29 agosto, il lancio di Artemis I, prima tappa della missione che porterà sulla Luna non solo il prossimo uomo (il primo di colore, come specificato sul sito della Nasa stessa), ma anche la prima donna. Nel lancio di ieri lo Space Launch System avrebbe dovuto portare per la capsula Orion attorno al nostro satellite senza equipaggio, ma purtroppo non è partito.
La finestra del volo di prova (per testare le tecnologie necessarie a volare intorno alla Luna e tornare sulla Terra) era prevista tra le 14.33 e le 16.33 ora italiana, ma problemi tecnici a un motore del razzo hanno infatti costretto la NASA a rinviare il lancio. Su Twitter si legge: «La sicurezza è sempre la primo posto».
I tecnici della NASA sono già al lavoro per capire se sarà possibile sfruttare la seconda finestra di lancio il 2 settembre, che si aprirà per due ore a partire dalle 18.48 italiane. Luca Parmitano, l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ha commentato: «Il volo spaziale è estremamente complesso e farlo per bene è molto più importante che farlo nei tempi previsti».
La missione Artemis, che prevede la prima permanenza a lungo termine sulla Luna, non è però un punto di arrivo, ma un punto di partenza per il prossimo grande salto: testare tecnologie che hanno lo scopo di portare l’uomo anche su Marte. La presenza sul suolo lunare, inoltre, sarà sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra.